Il prossimo 25 maggio i lavoratori dell’edilizia - organizzati da FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil - saranno nelle piazze d’Italia “per rivendicare il diritto ad accedere realmente alla pensione dopo anni passati sulle impalcature, per la sicurezza, per il lavoro e per il rinnovo dei contratti, per una seria lotta al lavoro nero”.
“Mentre si dibatte animatamente di mattarellum e rosatellum, l’unico latinismo che vedo concretizzarsi è quello dell’Italia del lavorellum”: così il segretario generale della Fillea Alessandro Genovesi commenta i dati resi noti dall’Istat sulle nuove forze di lavoro.
Per il segretario “17mila assunzioni a tempo indeterminato su 322mila unità di lavoro, con una frenata del 58% rispetto al 2016, confermano che la nuova occupazione nel nostro paese è sempre più precaria, instabile, ricattabile, povera di diritti e di salari. Nessuna crescita di qualità, nessun futuro per centinaia di migliaia di giovani, nessun investimento in innovazione. E mentre milioni di persone scivolano nell’area della povertà, intanto il paese crolla, non solo in fiducia ma anche materialmente, come raccontano quei ragazzi della scuola media di Milano che ieri hanno protestato entrando a scuola con i caschetti per proteggersi dalla caduta di calcinacci.”
Questo paese “si merita di più di una disquisizione sui massimi sistemi elettorali, c’è una maggioranza, c’è un governo, ci sono progetti fermi e risorse ancora non liberate - penso ai piani per le periferie, alla messa in sicurezza delle scuole, alla ricostruzione post sisma - è ora che mettano le gambe, dando lavoro a migliaia di lavoratori, un lavoro buono e di qualità, consentendo anche di andare in pensione a migliaia di edili anziani che non ce la fanno più a stare sulle impalcature e rischiare la salute e la vita. Anche per questo il 25 maggio gli edili di Cgil Cisl Uil saranno in piazza, ancora una volta, per dare vita ad una grande mobilitazione nazionale per il lavoro, per le pensioni, per la sicurezza, per il contratto" conclude Genovesi.