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Lavori in copertura, dall'Inail uno studio sulle misure di prevenzione e protezione

Lo studio cerca inoltre di identificare e fornire informazioni e dati agli operatori di settore che possono essere utilizzati anche dalle istituzioni pubbliche per la loro attività di verifica, controllo e indirizzo

venerdì 10 novembre 2017 - Redazione Build News

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Sul sito dell'Inail è stato pubblicato un volume della collana 'Quaderni di ricerca' intitolato “Esecuzione in sicurezza dei lavori in copertura. Misure di prevenzione e protezione”, di Luca Rossi, che svolge la propria attività presso l’Inail nel Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici.

Questo quaderno di ricerca fa riferimento ai risultati relativi all’obiettivo di ricerca P4O4 “Analisi delle criticità e dell’effettiva applicabilità della norma in materia di salute e sicurezza” (Responsabile Luca Rossi) del Dipartimento.

“La mancanza – si legge nel sommario - di una legislazione nazionale specifica, che prescriva la dotazione sulle coperture di sistemi necessari a garantire la sicurezza dei lavoratori che svolgono attività su di esse, ha determinato, in molte regioni italiane, l’emanazione di regolamenti ad hoc.

Le regioni hanno dunque legiferato riguardo alle misure preventive e protettive atte a consentire l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza negli interventi sulle coperture.

Le misure di sicurezza individuate a livello locale non sono, per ovvie ragioni, “armonizzate” a livello nazionale e non facilitano il lavoro dei vari soggetti coinvolti.

Ci sono poi regioni che non dispongono affatto di una legislazione in merito. La presenza di norme tecniche UNI che affrontano, anche se indirettamente, l’argomento consente in via volontaria di avere a disposizione uno strumento comunque condiviso che ben si raccorda al quadro legislativo esistente.

LE DISPOSIZIONI REGIONALI PIÙ RECENTI. Le disposizioni regionali più recenti non prevedono più l’obbligo “generico” dell’installazione dei sistemi di ancoraggio, ma l’adozione di misure a carattere permanente. È possibile utilizzarne di tipo provvisorio (non permanente, quindi), nei casi in cui sulle coperture esistenti non sia possibile adottare misure di questo tipo permanente, a causa di caratteristiche strutturali non idonee oppure contrastanti con prescrizioni regolamentari o con norme di tutela riguardanti l’immobile interessato dall’intervento.

LE POSSIBILI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE. Individuare tutte le possibili misure di prevenzione e protezione non è facile. Nel volume ne vengono analizzate alcune per l’accesso (piattaforme di lavoro mobili elevabili, ponteggi, scale a pioli anticaduta, scale portatili, trabattelli), altre relative al transito e all’esecuzione (parapetti di sommità, parapetti provvisori, reti di sicurezza, ancoraggi e sistemi di ancoraggio, dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto).

INFORMAZIONI E DATI AGLI OPERATORI DI SETTORE. Lo studio cerca, inoltre, di identificare e fornire informazioni e dati agli operatori di settore che possono essere utilizzati anche dalle istituzioni pubbliche per la loro attività di verifica, controllo e indirizzo per condividere le misure di sicurezza da adottare per l’esecuzione delle attività sulle coperture.

Il documento non vuole essere esaustivo, ma si propone di affrontare una parte delle problematiche relative alla realizzazione delle citate misure, con particolare riguardo ai requisiti che i prodotti debbono soddisfare.

L’esplicitazione di tali requisiti è la sintesi di specifica attività effettuata dal Dipartimento, anche a livello sperimentale, negli ambiti di ricerca e normativa nazionale e internazionale.”

Scarica il quaderno di ricerca dell'Inail

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