Nel 2015, secondo il monitoraggio Ance-Infoplus, sono stati pubblicati 18.039 bandi di gara per lavori pubblici per un importo di 20,7 miliardi di euro, il 14,6% in più in termini di numero (circa 2.300 gare) e il 3,9% (+774 milioni di euro) in valore rispetto al 2014.
La crescita conferma il segno positivo, dopo anni di forti cali, registrato già nel 2014, anno nel quale il numero dei bandi era cresciuto del 30,3% e l’importo posto in gara del 18,6% su base annua.
CLASSI DI IMPORTO. La performance positiva registrata nel 2015 non risulta generalizzata a tutte le classi di importo come avvenuto l’anno precedente, ma è in gran parte imputabile alla crescita dei bandi per lavori di taglio ridotto (inferiori al milione di euro) e soprattutto delle gare di importo più elevato (superiore ai 100 milioni di euro). Segnano, invece, una riduzione, le fasce di importo comprese tra 1 e 15 milioni di euro e tra 25 e 75 milioni di euro.
Il livello dell’importo complessivamente posto in gara nel 2015 (20,7 miliardi di euro), in crescita rispetto al minimo rilevato nel 2013 (circa 17 miliardi), si colloca, tuttavia, ancora molto al di sotto dei valori rilevati nei primi anni 2000.
L’analisi mensile del 2015 evidenzia incrementi tendenziali nel numero di gare pubblicate, con la sola eccezione del mese di giugno 2015 (-9,4%, flessione imputabile anche all’elevato valore di confronto dell’anno precedente); dinamica che si protrae ormai ininterrottamente dal mese di febbraio 2014.
IMPORTO POSTO IN GARA. Per l’importo posto in gara la tendenza invece continua ad essere altalenante. In particolare si registrano forti aumenti a marzo (+162,7%) e ad agosto (+101% rispetto ad agosto 2014) legati alla pubblicazione di lavori superiori ai 100 milioni di euro. Sul risultato di marzo 2015 incidono, inoltre, i bandi pubblicati dall’Agenzia del Demanio per l’affidamento di accordi quadro per lavori, su tutto il territorio nazionale, di manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili di proprietà dello Stato o in uso alle amministrazioni statali (valore complessivo di circa 800 milioni di euro per 66 lotti).
La crescita in valore rilevata nel 2015 è essenzialmente dovuta ai piccoli bandi di importo inferiore al milione di euro (+10,7% su base annua) ed ai grandi lavori (oltre 100 milioni di euro). Per questi ultimi, in particolare, si registra, nel periodo considerato, una crescita del 67,4% nell’importo che raggiunge 5 miliardi di euro contro 3 miliardi di un anno prima. Si segnala, in questa classe, la presenza di un bando di importo elevato: la gara della BBT - Galleria di base del Brennero per 1,3 miliardi di euro relativa alla costruzione del lotto Mules 2-3 della galleria di base del Brennero pubblicata ad agosto 2015.
Al di sotto dei 100 milioni di euro si rilevano andamenti eterogenei, con aumenti per le gare inferiori al milione di euro (+10,7% rispetto al 2014); in aumento anche i bandi di importo compreso tra 15 e 25 milioni di euro (+19,8%) e tra 75 e 100 milioni di euro (+20,5%), nelle quali si concentra, rispettivamente, l’8,1% e il 3,6% del valore dei lavori posti in gara nel 2015. Si registrano flessioni, invece, nei bandi per lavori da 1 a 5 milioni di euro (-3,9%), da 5 a 15 milioni di euro (-11,2%), da 25 a 50 milioni di euro (-29,2%) e soprattutto nella fascia 50-75 milioni di euro (-62,5%).
Rispetto all’ente appaltante, si osserva un aumento dell’importo posto in gara da Regioni, Ferrovie dello Stato, Amministrazioni dello Stato e, seppur in maniera limitata, anche dei Comuni (+0,2% nell’importo ma un più consistente aumento del 23,8%- circa 2.100 bandi in più - nel numero rispetto al 2014).
REGIONI. Le Regioni registrano un aumento consistente (+125,4% in valore e +7,6% in numero). Tale crescita è dovuta ai 5 bandi pubblicati dalla Società regionale per la Sanità (Soresa spa) in Campania per quasi mezzo miliardo di euro relativi a servizi integrati, gestionali e operativi di manutenzione (multiservizio tecnologico) da eseguirsi presso gli immobili di proprietà o in uso alle ASL ed alle Aziende Ospedaliere della Regione Campania.
FERROVIE DELLO STATO. Performance positive nell’importo posto in gara continuano a registrarsi per le Ferrovie dello Stato che hanno bandito gare, nel 2015, per 4,4 miliardi di euro, il 17,4% in più rispetto al già elevato valore di confronto del 2014 (3,7 miliardi di euro, in aumento del 158,1% rispetto all’anno precedente). Oltre al già citato bando della BBT (galleria base del Brennero) da 1,3 miliardi di euro pubblicato ad agosto 2015, si segnalano tre gare da parte di Cociv relativi ai lavori dell’AV/AC – Terzo valico di Giovi per complessivi 729 milioni di euro e l’intervento, organizzato in 15 lotti territoriali relativo all’esecuzione dei lavori per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere civili della sede ferroviaria e relative pertinenze di rete ferroviaria italiana s.p.a per complessivi 721 milioni di euro. E’ bene ricordare che, a partire dalla fine del 2014, con l’approvazione dell’Accordo di Programma con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti prevista dal Dl “Sblocca Italia” convertito in legge n.164/2014 l’11 novembre 2014, sono state indette alcune gare tra le quali alcune relative alla realizzazione di programmi di intervento di rinnovo, manutenzione straordinaria all’armamento ferroviario, su linee in esercizio della rete RFI e/o su binari di altre società' del gruppo FS da eseguirsi nel triennio 2015-2017.
AMMINISTRAZIONI STATALI. Anche i bandi pubblicati dalle Amministrazioni dello Stato, pur in diminuzione nel numero (-24,7%) rispetto al 2014, registrano una crescita nell’ importo bandito (+5,2%). Su quest’ultimo risultato incidono i già menzionati i bandi pubblicati dall’Agenzia del Demanio (valore complessivo di circa 800 milioni di euro per 66 lotti).
DIFFERENZE TERRITORIALI. La crescita dei bandi di gara per lavori nel 2015 (+14,6% in numero e +3,9% in valore) coinvolge, a livello territoriale, soprattutto il Nord (+32,6% in numero e +27,5% in valore rispetto al 2014), il Centro (rispettivamente +44,9% e +5,6%), mentre al Sud si riduce nell’importo posto in gara (-16,4%), dopo il forte aumento registrato nel 2014 (+37,1%, legato soprattutto alla necessità di accelerare la spesa dei fondi strutturali europei prossimi alla scadenza).