Non è una novità che alcune condizioni abitative possano contribuire allo sviluppo di disturbi respiratori. Le case possono trasformarsi in veri e propri covi di muffe e batteri che provocano l’insorgere di patologie allergiche ed asmatiche. Ma probabilmente non ci saremmo aspettati che il rischio maggiore provenisse da abitazioni ad alta efficienza energetica, che promettono non solo basso impatto ambientale ma anche ambienti interni più salubri. A ‘sfatare il mito’ o comunque ad evidenziare una problematica poco conosciuta è una ricerca condotta da un team di ricercatori dell’University of Exeter Medical School pubblicata sulla rivista Environment International.
Social housing
Per evitare fraintendimenti va subito detto che i risultati dello studio si riferiscono esclusivamente all’edilizia in social housing ma, poiché le ragioni del legame fra green building e malattie asmatiche è associata a comportamenti scorretti degli occupanti, nulla toglie che qualsiasi abitazione potrebbe rivelarsi rischiosa per la salute. Gli studiosi, grazie alla collaborazione con la Coastline Housing, una delle principali imprese di edilizia sociale del Regno Unito, hanno raccolto i dati di più di 700 abitazioni di Cornwall, rilevando come fra gli abitanti di edifici efficienti ci fossero maggiori percentuali di persone con disturbi asmatici.
Gli ambienti molto isolati vanno ventilati e riscaldati correttamente
Il motivo, stando ai risultati, va ricercato nel fatto che le nuove abitazioni o gli interventi di retrofit, si traducono in case maggiormente isolate termicamente e con minori infiltrazioni. Nel caso in cui gli ambienti non vengano arieggiati o riscaldati a sufficienza- cosa che in caso di occupanti meno abbienti si tende a fare- il risultato potrebbe essere quello di una proliferazione di muffe ed umidità, i principali fattori legati all’insorgenza dell’asma.
Le case scarsamente ventilate aumentano anche l’esposizione degli abitanti ad altri contaminanti biologici, chimici e fisici. Un’altra possibile spiegazione del maggiore rischio di asma corso dai residenti nelle case ad alta efficienza energetica è legato all’umidità, causata da un ristagnamento dell’aria ma anche da abitudini scorrette, come lavare in casa e stendere i panni negli ambienti interni. Questi comportamenti aumentano l’umidità ambientale, un problema che talora viene peggiorato dalle misure per l’efficienza energetica come la chiusura delle crepe e delle fessure.
Informare maggiormente la popolazione
La soluzione ovviamente, sottolineano gli esperti, non risiede nel mettere in discussione l’efficienza energetica delle abitazioni, che siano in social housing o no, ma è necessario che la popolazione venga informata sui comportamenti da tenere ed evitare per migliorare la qualità dell’aria degli ambienti.