L’anticiclone africano Caronte nelle scorse settimane nelle aree urbane ha portato a temperature che durante il giorno arrivano ai 38°C e non scendono sotto i 25°C la sera. Un caldo soffocante, soprattutto nelle aree urbane dove si crea la cosiddetta “isola di calore urbana”, con differenze di temperature rispetto alle periferie che toccano i 5°C.
Le isole di calore urbane
Il termine è la traduzione letterale dell’inglese “urban heat island effect”, che si può trovare anche con l’acronimo UHI.
Una delle cause della creazione di questo fenomeno è la mancata evapotraspirazione, ovvero la ridotta evaporazione dell’acqua. Se solitamente il suolo evapora e le piante traspirano, il cemento mantiene l’acqua intrappolata allo stato liquido.
Ad oggi la superficie urbana in Europa è cresciuta del 78% dagli anni ’50, rendendo questo fenomeno un grosso contributo all’aumento delle temperature e alla scarsa escursione termica tra giorno e notte, che, sempre a causa del cemento che trattiene il calore, non permette al calore di essere rilasciato.
Un’altra causa dell’aumento delle temperature in città è il calore emesso dai veicoli, dagli impianti industriali e dai sistemi di condizionamento delle abitazioni.
Vengono in aiuto gli alberi
Sono molti gli studi che mostrano come una delle soluzioni più efficaci contro l’aumento delle temperature nelle città siano gli alberi.
Le piante possono aiutare a rendere le città più vivibili, abbassando le temperature fino a 10°C grazie ad alcune caratteristiche peculiari, prima tra tutte la traspirazione. Le piante, infatti, durante questo processo perdono acqua sottoforma di vapore, assorbendo al tempo stesso il calore delle foglie e di conseguenza quello dell’ambiente circostante. Questo processo si affianca all’evaporazione diretta dell’acqua dal suolo, creando l’evapotraspirazione.
Un esempio da seguire
A Parma, il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma dal 2020, ha piantato circa 70.000 alberi e arbusti su una superficie di 70 ettari, con l’obiettivo di creare nuove aree verdi, boschi perenni e spazi sociali rigenerati. Il progetto è supportato da una collaborazione tra enti pubblici e privati, mondo dell’associazionismo e del non profit, attiva della comunità che sta dimostrando come una sinergia tra pubblico e privato possa portare a risultati significativi nella lotta contro il cambiamento climatico e nel miglioramento della qualità della vita urbana.