Potrebbe esserci un legame fra un'eccessiva esposizione all'illuminazione a led e l'insorgere di alcune malattie cancerogene. A sostenerlo è uno studio condotto da un team dell'Università di Exeter in collaborazione con il Barcelona Institute for Global Health, pubblicato di recente sulla rivista Environmental Health Perspectives.
Secondo gli scienziati la luce blu emessa dalle luci a LED influenza i ritmi circadiani e i modelli di sonno, che a loro volta influiscono sui livelli ormonali.
"Gli esseri umani si sono evoluti per avere bisogno di luce durante il giorno e di oscurità nelle ore notturne", ha dichiarato al Telegraph il ricercatore Alejandro Sánchez de Miguel. "Man mano che le città sostituiscono l'illuminazione tradizionale, siamo tutti esposti a livelli più alti di luce blu che può disturbare i nostri orologi biologici.
A seconda della sua intensità e lunghezza d'onda, la luce artificiale, in particolare nello spettro blu, può ridurre la produzione e la secrezione di melatonina", ha spiegato il coautore dello studio Martin Aubé a EurekAlert. Oltre a regolare i cicli del sonno, la melatonina funziona come antiossidante anti-infiammatorio.
Lo studio e i risultati ottenuti
Lo studio comprende dati medici ed epidemiologici di oltre 4000 persone tra i 20 e gli 85 anni di età in 11 regioni spagnole. L'esposizione indoor alla luce artificiale è stata determinata attraverso questionari personali, mentre i livelli esterni di luce artificiale sono stati valutati per Madrid e Barcellona, sulla base delle immagini notturne scattate dagli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
I risultati ottenuti per entrambe le città mostrano che i partecipanti esposti a livelli più elevati di luce blu avevano un rischio 1,5 e 2 volte più elevato di sviluppare, rispettivamente, il cancro al seno e alla prostata rispetto alla popolazione meno esposta.