Quando gli spazi scarseggiano, bisogna ingegnarsi. Nel vero senso della parola, perché ‘The Shed’, un centro culturale che sorgerà nel quartiere emergente di Hudson Yards a New York, è un’opera di ingegneria complessa. Lo studio DS + R (Diller Scofidio + Renfro) ha scelto di sfruttare i quasi 19000 mq di spazio all’aperto includendoli in modo flessibile a quelli della struttura edificata.
Un guscio leggero e trasparente espandibile
The Shed comprenderà quindi un edificio fisso di sei piani e un guscio leggero e trasparente alto 10 metri e largo 12 che potrà essere aperto o chiuso in base alle esigenze. La copertura mobile potrà coprire l’edificio nella stagione calda consentendo l’utilizzo dello spazio all’aperto per gli eventi mentre in caso di maltempo o durante l’inverno il guscio potrà essere esteso oltre la piazza creando un ambiente riparato e a temperatura controllata in grado di ospitare fino a 3mila persone.
Una struttura reticolare in ETFE
Non è la prima volta che lo studio DS + R si cimenta in edifici flessibili ma questo progetto ha superato di gran lunga qualsiasi progetto mai realizzato, in cui sono stati impegnati più di 20 ingegneri.
La principale sfida era quella di progettare una struttura molto grande e in grado di muoversi rapidamente e con facilità su dei binari in acciaio. Per ottenere questo risultato era necessario puntare su una struttura reticolare molto leggera. Il team ha scelto come materiale una pelle a base di etilene tetrafluoroetilene (ETFE). La plastica è infatti circa 100 volte più leggera del vetro, quindi non richiede grandi quantitativi di acciaio per i supporti, pur mantenendo la trasparenza necessaria per favorire l’ingresso di luce negli ambienti interni. La struttura dovrà essere ricoperta da diversi strati di ETFE per garantire sia un efficace isolamento, simile a quello dei doppi vetri, sia la resistenza al vento che soffia forte vicino al fiume Hudson.
Un sistema complesso per manovrare la struttura
Una struttura più leggera di una simile in vetro ma pur sempre massiccia (peserà 4 tonnellate). Per manovrare un guscio del genere il team ha progettato un sistema che funziona allo stesso modo delle gru utilizzate per scaricare i container dalle navi da carico. Due sistemi di azionamento a cremagliera e pignone saranno disposte sul tetto della struttura fissa. Sei motori da 180 cavalli inseriti un ambiente simile a quello di un auto azioneranno il sistema. La struttura poggerà su sei ruote in acciaio attaccate agli alberi cuscinetto, che offrono molto meno resistenza rispetto a un sistema di cuscinetti a strisciamento.
Stando alle stime per espandere e ritrarre il guscio ci vorranno solo 5 minuti. La fine dei lavori è stata fissata nel 2019.
Ecco il video che illustra il progetto