Dopo una sosta di quasi due anni, il Senato ha approvato in prima lettura il ddl anticorruzione con 165 sì, 74 no,13 astenuti. Tra le novità: il falso in bilancio che torna a essere reato, l'inasprimento delle pene per i reati di corruzione, la corruzione nella pubblica amministrazione e negli appalti. Adesso il testo è atteso alla Camera ma la tensione degli ultimi giorni fa sperare in una rapida approvazione.
APPALTI PUBBLICI. L'imprenditore che si macchia del
reato di corruzione non potrà accedere agli appalti pubblici per 5 anni.
Inoltre, se si è condannati a una pena non inferiore a 2 anni ci sarà
l'estinzione del rapporto di lavoro o di impiego con le Pa e società
partecipate.
L’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e di architettura aderente a Confindustria, commenta positivamente l’affidamento all’Authority presieduta da Raffaele Cantone di importanti compiti di vigilanza e controllo su tutti i settori cosiddetti "esclusi” o “speciali” (acqua, energia e trasporti). Per l’OICE l’intervento normativo assume un particolare rilievo anche per il volume di spesa che le società operanti in questi ambiti gestiscono; si tratta (dati AVCP 2013) di 22,7 miliardi di euro di contratti (circa il 25% del mercato pubblico) per un valore medio di affidamento di poco più di 1 milione di euro, contro i 700.000 euro dei settori ordinari.
FALSO IN BILANCIO. Sul falso in bilancio le false comunicazioni sociali, attualmente sanzionate come contravvenzione, tornano ad essere un delitto, punibile con la pena della reclusione, da 1 a 5 anni, in caso di società non quotate; il delitto è perseguibile d`ufficio, salvo nelle ipotesi in cui il fatto sia di lieve entità . Quest'ultimo sarà punito con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni. Sarà il giudice a valutare la lieve entità del fatto a tenendo conto "della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta".
FALSO IN BILANCIO PER SOCIETA' QUOTATE. Il reato di falso in bilancio nelle società quotate sarà punito con un minimo di 3 sino a un massimo di 8 anni di reclusione. L'aumento della pena renderà possibile l'utilizzo di eventuali intercettazioni, lecite solamente in caso di reati punibili con più di 5 anni di carcere. Saranno inoltre sottoposte alle nuove norme anche le società che fanno appello al risparmio o lo gestiscono, le controllate anche se non quotate e quelle che hanno fatto richiesta di ammissione alla negoziazione in un mercato.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Novità anche per quel che riguarda la corruzione nella pubblica amministrazione. Per poter richiedere un patteggiamento sarà necessaria la restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato corruttivo. Questo varrà per alcuni dei principali reati contro lo Stato. Non solo: sulla condizionale, per ottenere la sospensione della pena, bisognerà aver risarcito la PA.
OBBLIGATORIO INFORMARE L'ANAC. Il pubblico ministero, quando esercita l'azione penale per i delitti contro la pubblica amministrazione, avrà l'obbligo di informare il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione dando notizia dell'imputazione. All'Anac, inoltre, viene attribuito il potere di vigilanza e controllo sui contratti degli appalti segretati, come norma di prevenzione.
ASSOCIAZIONE MAFIOSA. Con le nuove norme le pene potranno arrivare anche a 26 anni di carcere. Gli aumenti riguardano le fattispecie previste dal 416 bis del codice penale: per chi partecipa a un'associazione mafiosa la reclusione va dai 10 ai 15 anni; per chi la promuove, dirige o organizza da 12 a 18 anni; se si tratta di associazione mafiosa armata 12 a 20 anni e per i boss da 15 a 26 anni.
CORRUZIONE PROPRIA. Salgono da sei e dieci di detenzione anni le pene minima e massima per i pubblici ufficiali che compiono il reato di corruzione propria. Aumentano anche gli anni di carcere, previsti sempre da 6 a 10, per i pubblici ufficiali che omettono o ritardano un atto d' ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, in cambio di denaro o altro o ne accettano promessa per sé o per un terzo. Aumentato lo sconto di pena, da un minimo di un terzo a un massimo di due terzi, per i collaboratori di giustizia. La pena accessoria dell'interdizione dall'esercizio di una professione per chi viene condannato passa a tre mesi per il minimo e a tre anni per il massimo.
CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI. Aumenta di due anni la pena per la corruzione in atti giudiziari che andrà da un minimo di 6 a un massimo di 12 anni di reclusione. Se dal fatto deriva l'ingiusta condanna di qualcuno alla reclusione non superiore a 5 anni, la pena prevista va da un minimo di 6 a un massimo di 14 anni di carcere. Se l'ingiusta condanna supera I 5 anni o consiste nell'ergastolo, gli anni di reclusione previsti vanno da 8 a 20 anni. Anche nel caso di corruzione per induzione la pena minima passa da 3 a 6 anni e la massima da 8 a 10 anni e 6 mesi. Per l'abuso d'ufficio sarà punito con la detenzione da uno a 5 anni. Aumenta anche la pena massima per il reato di peculato, che passa da 10 anni a 10 anni e sei mesi.
PATTEGGIAMENTO. Chi è accusato di avere commesso il reato di concussione, corruzione per l'esercizio della funzione e in atti giudiziari, induzione indebita e peculato potrà accedere al patteggiamento della pena solamente se restituirà il prezzo del profitto del reato. Lo stesso varrà per la richiesta di sospensione condizionale della pena.