La bozza della Legge di Bilancio, attesa in queste ore per la trasmissione al Senato, è cambiata rispetto al testo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28 ottobre. Ora conta 219 articoli, 34 in più rispetto alla versione iniziale. Tra le novità che interessano in particolare il settore edilizio, c’è la proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura per i bonus edilizi – non soltanto per il Superbonus – fino al 2024.
La decisione è stata presa contestualmente all’approvazione di un decreto legge ad hoc finalizzato alla prevenzione delle frodi proprio nell’ambito dei bonus edilizi: il decreto prevede la possibilità di uno stop alla cessione/sconto per 30 giorni se emergono “profili di rischio” da verificare. Un modo per ovviare al problema dei controlli, che attualmente vengono svolti unicamente ex post, con notevoli difficoltà a recuperare eventuali crediti fittizi – l’Agenzia delle Entrate, per voce del direttore Ruffini, ha detto di averne individuati già per almeno 800 milioni, una cifra che rischia di minare alla base la credibilità dei bonus.
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Proprio di “credibilità” avrebbe parlato Mario Draghi al termine della cabina di regia di ieri, replicando a chi – come il M5S – gli chiedeva di non appesantire eccessivamente i controlli sul Superbonus, già gravato da notevoli adempimenti burocratici. Il decreto anti-frode, di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sarà composto da 5 articoli. I profili di rischio sono individuati utilizzando criteri relativi alla diversa tipologia dei crediti ceduti e riferiti:
- alla coerenza e alla regolarità dei dati indicati nelle comunicazioni;
- ai dati afferenti ai crediti oggetto di cessione e ai soggetti che intervengono nelle operazioni cui detti crediti sono correlati, sulla base delle informazioni presenti nell'Anagrafe tributaria o comunque in possesso dell'Amministrazione finanziaria;
- ad analoghe cessioni effettuate in precedenza dai soggetti indicati nelle comunicazioni.
Se all’esito del controllo non risultano confermati i rischi, ovvero decorsi trenta giorni dalla presentazione della comunicazione, la comunicazione stessa produce gli effetti previsti dalle disposizioni di riferimento, e la cessione del credito diventa quindi efficace.
La decisione di prorogare cessione del credito e sconto in fattura anche per gli altri bonus edilizi – in primis Ecobonus 65% e Bonus ristrutturazioni 50% – viene incontro alle richieste che, in questo senso, erano arrivate da parte del mondo delle costruzioni. Un po’ meno, invece, la decisione di mantenere il tetto Isee di 25 mila euro per la fruizione del Superbonus da parte di proprietari di villette e edifici unifamiliari. La norma controversa resta nel testo della manovra che sarà trasmesso al Senato, ma non è detto che sopravviva al vaglio parlamentare.