Dopo le modifiche che hanno portato il testo dagli originari 219 articoli agli attuali 253, il disegno di legge di bilancio è approdato martedì scorso, 16 novembre, in Senato. Il ddl è stato quindi deferito alla Commissione Bilancio, in sede referente. Le altre Commissioni, in sede consultiva, invece, dovranno trasmettere i propri rapporti alla V Commissione entro il 23 novembre. Le disposizioni riguardanti i bonus edilizi si trovano all’articolo 9 del provvedimento, che prevede la proroga del Superbonus 110% con le seguenti distinzioni:
- a tutto il 2022 per gli interventi già iniziati al 30 settembre 2021, senza distinzioni di Isee;
- a tutto il 2022 per edifici unifamiliari, a condizione che l’abitazione sia quella principale e il contribuente abbia un Isee pari o inferiore a 25 mila euro annui.
Per condomìni o Iacp, invece, è prevista una progressiva riduzione dell’aliquota di detrazione:
- 110% per le spese sostenute al 31 dicembre 2023;
- 70% al 31 dicembre 2024;
- 65% al 31 dicembre 2025.
La Manovra quindi punta a dare un orizzonte temporale più lungo al Superbonus, pur con la graduale “normalizzazione” dell’aliquota – che in base a questo schema nel 2025 coinciderà con l’attuale Ecobonus ordinario – e con il contestato tetto Isee di 25 mila euro per edifici unifamiliari.
Gli effetti sul bilancio del Superbonus
Nella Relazione Tecnica del Senato (IN ALLEGATO), bollinata, si trovano le tabelle in cui viene stimato l’impatto dei bonus edilizi in termini di mancato gettito su Irpef/Ires e Irap. In termini complessivi, nel 2023 viene stimato un mancato gettito di 335,30 milioni di euro, cifra che aumenta considerevolmente negli anni successivi: oltre 2 miliardi nel 2024, 3 miliardi nel 2025, 4 miliardi nel 2026, per poi scendere gradualmente a 3,7 miliardi nel 2027, fino ai 398 milioni nel 2029. Dal 2030 in poi è previsto invece un bilancio positivo.
L’impatto finanziario degli altri bonus
Dalle ultime dichiarazioni dei redditi disponibili, quelle presentate nel 2020, risulta che per l’anno 2019 sono stati spesi circa 3.346 milioni di euro per la riqualificazione energetica (Ecobonus 65 e 50%). Per le casse dello stato il bilancio è stimato come positivo nel 2022 (+10,50 milioni di euro, grazie alle maggiori entrate dell’Iva), negativo negli anni successivi (fino al 2035), con un massimo di oltre 1,1 miliardi di mancato gettito nel 2026. L’andamento finanziario degli altri bonus segue un trend simile, anche se con cifre inferiori dovute al minor numero di interventi effettuati: per il Sismabonus è previsto un bilancio negativo di -3,2 milioni di euro nel 2022 e -59,1 milioni nel 2023, fino a un massimo di 146 milioni nel 2026, per il Bonus mobili il bilancio è positivo nel 2022 (11,90 milioni) ma negativo negli anni successivi; lo stesso vale per il Bonus facciate, prorogato con un’aliquota ridotta da 90% a 60%, che nel 2022 avrà un impatto positivo sul bilancio di 18,40 milioni, per toccare -196,4 milioni nel 2024.
IN ALLEGATO: gli estratti della Relazione Tecnica e della Relazione Illustrativa del ddl di Bilancio relativi all’art. 9