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Legge di Bilancio, Superbonus 110% confermato anche per unifamiliari ma con tetto Isee

Potranno beneficiarne solo i proprietari con Isee fino a 25 mila euro, e solo per la prima casa. Confermato anche il Bonus Facciate, ma al 60%

venerdì 29 ottobre 2021 - Redazione Build News

draghi bonus

Il Superbonus 110% sarà prorogato a tutto il 2022 anche per gli edifici unifamiliari, ma sarà riservato alle prime case e solo per i proprietari che rientrano in un tetto Isee pari a 25 mila euro. È questo il compromesso raggiunto dalla manovra finanziaria approvata ieri dal Consiglio dei Ministri (testo completo in allegato), dopo che inizialmente il Documento programmatico di bilancio aveva previsto una proroga del bonus al 110% soltanto per condomìni e Iacp: per questi ultimi, l’incentivo dovrebbe essere confermato per un anno in più, fino a tutto il 2023. Successivamente l’aliquota scenderà: al 70% nel 2024, 65% nel 2025, come preannunciato dal ministro dell’Economia Daniele Franco.

CONFERMATO IL BONUS FACCIATE, MA AL 60%. L’incentivo che agevola la ristrutturazione delle facciate sarà confermato anche nel 2022 ma con un’aliquota ridotta, dal 90% al 60%. Accolte, in questo modo, le richieste di chi aveva protestato per la sua abolizione — provenienti non solo dal mondo dell’edilizia ma anche dal ministro della Cultura Dario Franceschini. Per chi ha già iniziato i lavori con l’aliquota più alta — ha spiegato Franco durante la conferenza stampa di ieri sera — sarà possibile completarli mantenendo la stessa percentuale di detrazione anche se il cantiere dovesse “sconfinare” nel 2022. In totale, il pacchetto dei bonus edilizi vale 37 miliardi, di cui solo 15 per il Superbonus. 

Le altre misure della manovra

12 MILIARDI PER RIDURRE LE TASSE. Facendo un calcolo complessivo, le risorse complessivamente destinate alla riduzione della pressione fiscale assommano a 12 miliardi. Di questi, la voce più consistente è rappresentata da 8 miliardi che dovranno essere distribuiti tra la riduzione del cuneo fiscale e la riduzione dell’Irap. In che modo, però, dovrà essere ancora deciso: ci sarà un emendamento governativo al testo del ddl, dopo il confronto con le forze parlamentari e con le parti sociali. Di certo, saranno rinviate al 1° gennaio 2023 le cosiddette “plastic” e “sugar” tax. Confermata anche la riduzione dell’Iva dal 22 al 10% sugli assorbenti non compostabili (su quelli compostabili è già stata abbassata al 5% dalla scorsa legge di Bilancio). 

AGEVOLAZIONI PER GLI AFFITTI DEI GIOVANI. Oltre alla proroga del bonus per l’acquisto della prima casa per under 36, nel testo della manovra fa la sua comparsa una detrazione del 20% sugli affitti per le persone di età compresa dai 20 ai 31 anni con un reddito fino a 15.493,71 euro.

PENSIONI. Come fase transitoria prima del ritorno in vigore del contributivo “puro” previsto dalla legge Fornero, solo per l’anno prossimo sarà in vigore “Quota 102” (64 anni di età + 38 anni di contributi). In compenso, 8 nuove categorie di lavori gravosi – tra cui maestri elementari e magazzinieri – si aggiungono all’elenco di chi potrà beneficiare dell’Ape sociale, l’anticipo pensionistico con 36 anni di contributi e 63 anni di età. “Opzione donna” viene prorogata, ma con nuovi requisiti: sarà possibile accedervi con 60 anni – per lavoratrici dipendenti – e 61 anni – per lavoratrici autonoma – più la cosiddetta “finestra mobile” a 61 e 62 anni rispettivamente. 

REDDITO DI CITTADINANZA. Il Reddito di cittadinanza sarà rifinanziato con un miliardo aggiuntivo, compensato però da un inasprimento dei requisiti per l’ottenimento dell’assegno: maggiori controlli – che, ha specificato Draghi in conferenza stampa, dovranno essere preventivi – e soprattutto la possibilità di rifiutare soltanto due offerte di lavoro, pena il decadimento del sussidio.

AMMORTIZZATORI SOCIALI. Per la riforma degli ammortizzatori sociali vengono stanziati 4,6 miliardi di euro: prevista un'estensione alle imprese sotto i cinque dipendenti, attualmente scoperte dalla Cig, e ampliata la platea di chi può percepire la Naspi, con una riduzione delle ore lavorate chieste come requisito. Per chi assume a tempo indeterminato lavoratori in cassa integrazione, senza aver licenziato nei sei mesi precedenti, è previsto un bonus mensile per 12 mesi pari al 50% dell’assegno di Cigs che sarebbe stato corrisposto al lavoratore. Novità anche per il congedo di paternità, che viene esteso strutturalmente a 10 giorni entro i 5 mesi dalla nascita del figlio. 

IN ALLEGATO: Il testo completo del ddl di Bilancio approvato dal Cdm.

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