“Un regista di film dell’orrore non avrebbe potuto immaginare una trama più appropriata dell’emendamento PD alla Legge Europea 2017, approvato dalla Camera dei Deputati a larga maggioranza (291 sì e 56 no), secondo cui almeno la metà dei risparmi derivanti dall’esaurimento degli incentivi alle rinnovabili dovrà essere destinato a una riduzione della stessa A3 di chi, con la bolletta, finanzierà gli sgravi agli energivori, estendendola, rispetto alla prima versione, anche alle piccole e medie imprese.
Invece di riformare un meccanismo tariffario, che da troppo tempo penalizza le piccole e medie imprese, favorendo le grandi imprese, si risolve in piccola parte i loro problemi con una regalia a danno della possibilità, finora ribadita da tutte le istituzioni interessate e dalla stessa proposta di Strategia Energetica Nazionale, di riutilizzare le risorse liberate per la promozione di quelle rinnovabili che non hanno ancora raggiunto la competitività.
Perfetta la trama del film horror: si punisce chi vuole contrastare il cambiamento climatico a favore di chi, come gli energivori, più di altri contribuiscono a provocarlo”.
Lo scrive in una nota il presidente del Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, GB Zorzoli.
LEGAMBIENTE: "GRAVE PASSO INDIETRO RISPETTO ALLE PROMESSE FATTE SUL CLIMA E SUL RILANCIO DELLE FONTI RINNOVABILI”. “L’emendamento Pd approvato ieri alla legge Europa 2017 e contenente anche limiti per gli incentivi alle rinnovabili rappresenta una pessima notizia e un grave passo indietro rispetto alle promesse fatte con gli Accordi di Parigi sul clima e il rilancio delle energie pulite. È assai grave che mentre il Governo proroga la possibilità di presentare, fino al 31 agosto, le osservazioni alla Strategia energetica nazionale; dall’altra parte si freni la spinta alle rinnovabili e all'efficienza energetica con scelte che vanno in una direzione totalmente contraria e opposta”. Così Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente commenta l’emendamento approvato alla Legge Europea 2017, sostenendo la posizione del Coordinamento Free.
“Il rischio che appare all’orizzonte - spiega Zanchini - è che alla fine di questa legislatura, che ha visto un rallentamento pesante degli investimenti nelle fonti rinnovabili, si arrivi a un ulteriore stop che di certo non fa bene al Paese, alle imprese e al clima. L’Italia ha, invece, bisogno di politiche e azioni coraggiose e coerenti con gli impegni presi a Parigi a partire da un rilancio effettivo delle rinnovabili e dall’eliminazione entro il 2020 di tutti i sussidi alle fonti fossili, che tutt’ora godono di maggiori finanziamenti rispetto alle fonti rinnovabili”.
Vedi anche: “Legge europea 2017: 1 miliardo per riduzione bolletta di piccole imprese e utenti domestici”