Fisco

Legge europea 2019-2020: modifiche al Codice dei contratti pubblici

Il provvedimento, all’esame della Commissione Politiche Ue della Camera, prevede la soppressione dell’obbligo di indicazione della terna di subappaltatori (art. 105 Codice appalti), e la modifica dell’art. 80 del Codice sull'esclusione dalle gare per omissione di versamenti tributari

venerdì 30 ottobre 2020 - Redazione Build News

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È all’esame della Commissione Politiche dell’Unione europea della Camera il disegno di legge recante “Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020" (DDL 2670/C, Relatrice l’On. Angela Ianaro del Gruppo M5S).

Il provvedimento compone, insieme alla legge di delegazione europea (LEGGI TUTTO), la cosiddetta sessione europea, volta a recepire atti normativi dell'Unione europea nell'ordinamento. In base alla legge n. 234/2012, che regola la a partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, la legge europea reca disposizioni che modificano o abrogano leggi dello Stato italiano che contrastano con il diritto dell'Unione europea, che siano oggetto di procedure di infrazione ai sensi dell'articolo 258 del TFUE o che siano necessarie per dare diretta attuazione del diritto dell'Unione europea.

In merito all’iter del provvedimento, la Commissione Politiche dell’Unione europea procederà ad un breve ciclo di audizioni preliminare all’esame.

Tra le norme del testo l'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) segnala, in particolare, le seguenti:

- vengono modificate alcune norme del DLgs 50/2016, Codice dei contratti pubblici (procedura di infrazione 2018/2273) ed in particolare:

a) viene prevista la soppressione dell’obbligo di indicazione della terna di subappaltatori (art. 105 Codice appalti);

b) viene prevista la modifica dell’art. 80 del Dlgs 50/2016 sull'esclusione dalle gare per omissione di versamenti tributari. Disposizione analoga è contenuta nell’art. 8, comma 1, lett. b), Dl 76/2020 "Semplificazioni”, convertito dalla L. 120/2020;

- vengono previste modifiche al decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, di «attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro», finalizzate ad estenderne l'ambito di applicazione per contrastare non solo le discriminazioni basate sulla razza e sull'origine etnica, ma anche quelle basate sulla cittadinanza dei lavoratori;

- viene modificato il D.Lgs n. 206 del 2007 sul riconoscimento delle qualifiche professionali, con riferimento, in particolare, all'ambito di applicazione della normativa interna sul riconoscimento delle qualifiche, in cui sono ricompresi i tirocini professionali effettuati al di fuori del territorio nazionale, non più solo dai cittadini italiani ma anche dai cittadini degli altri Stati membri dell'Unione europea residenti in Italia (procedura di infrazione n. 2018/2295);

- viene modificata la disciplina dei contratti di credito, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi (completa attuazione direttiva 2014/17/UE in materia di contratti di credito ai consumatori relativi a ben immobili residenziali);

- vengono previste modifiche al Dlgs 286/98 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) in materia di:

a) prestazioni sociali accessibili ai cittadini di Paesi terzi titolari di alcune categorie di permessi di soggiorno per lavoro, studio e ricerca (procedura d'infrazione (2019/2100);

b) validità e rinnovo del documento di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, (introducendo un termine di validità per tale tipologia di documento pari a 10 anni per i cittadini stranieri maggiorenni);

c) proroga del visto d'ingresso per soggiorni di breve durata (attuazione regolamento (UE) n. 2017/1954 e del regolamento (CE) n. 810/2009);

- viene riscritta la lettera f) del comma 1 dell'articolo 185 del Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006), ove si prevede l'esclusione di materiale agricolo o forestale naturale (quindi anche di sfalci e potature) dalla disciplina relativa ai rifiuti, al fine di superare le censure mosse dalla Commissione europea nell'ambito del Caso EU-Pilot 9180/17/ENVI, evitando l'apertura di una procedura d'infrazione per non corretto recepimento della direttiva europea sui rifiuti (direttiva 2008/98/CE).

Leggi anche: “Legge di delegazione europea 2019 approvata dal Senato: novità su rinnovabili e comunità energetiche

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