L'11 febbraio scorso, il presidente del collegio dei geometri e dei geometri laureati della provincia di Chieti, Rocco Antonio Santone, in vista dell'entrata in vigore – prevista il 15 febbraio 2016 – della legge regionale n. 12/2015 che modifica la legge regionale n. 28/2011, recante “Norme per la riduzione del rischio sismico e modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche”, ha scritto una nota al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, agli assessori regionali alla Protezione civile e all'Urbanistica e al presidente della II commissione regionale, nonché al direttore generale della Direzione Lavori pubblici, ciclo idrico integrato e difesa del suolo e della costa, protezione civile.
Nella nota Santone ha evidenziato che “a tutt'oggi risulta che non è stata predisposta la specifica modulistica, non è stato completato il sistema per il recepimento delle istanze online, ma soprattutto non sono stati organizzati gli uffici periferici regionali, con personale tecnico all'uopo formato”.
Pertanto, qualora la suddetta legge regionale “dovesse entrare in vigore, nei modi e tempi stabiliti dalla Determinazione Dirigenziale del Settore Protezione Civile RA 5947/DPC 29 del 13/01/2016, si verrebbe a formare un vero e proprio ingorgo burocratico, con la relativa paralisi dell'intero comparto, che inciderà negativamente sul settore edilizio, già fortemente penalizzato dalla crisi economica che attanaglia ormai da anni la nostra Regione”.
NECESSARIA UNA ULTERIORE PROROGA. Il presidente del collegio dei geometri e dei geometri laureati della provincia di Chieti ha quindi invitato il governatore dell'Abruzzo, insieme alle altre Autorità competenti, a concedere ulteriore proroga ai fini dell'entrata in vigore della Legge regionale n. 12/2015.
Inoltre, Santone ha chiesto un incontro urgente con il presidente della Regione “per discutere sulla soppressione dell'appendice 1 del Regolamento Attuativo, di cui alla L.R. n. 28/2011, anche allo scopo di velocizzare l'iter burocratico di opere di trascurabile importanza, ai fini della pubblica incolumità”.