Un plafond da 1,5 miliardi di euro dedicato esclusivamente alle libere professioniste e alle imprese femminili, su tre linee di finanziamento individuate il 15 novembre scorso dal tavolo di monitoraggio del Dipartimento delle pari opportunità, ministero dello Sviluppo economico, Abi, Confprofessioni e associazioni imprenditoriali, per dare concreta attuazione al protocollo firmato lo scorso giugno per agevolare i rapporti tra le banche, le imprese femminili e le libere professioniste.
Il protocollo prevede che le 47 banche aderenti mettano a disposizione uno specifico plafond finanziario da 1,5 miliardi di euro destinato alla concessione di finanziamenti secondo le seguenti direttrici: Investiamo nelle donne: finanziamenti finalizzati a realizzare nuovi investimenti materiali e immateriali; Donne in start up: finanziamenti finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese ovvero l’avvio della libera professione; Donne in ripresa: finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle pmi e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà.
L'iniziativa è stata accolta con grande favore dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che ha affermato: «È evidente come l'accesso al credito sia una delle principali criticità per il sistema professionale italiano e, in particolare, per la popolazione femminile. Le nuove linee di finanziamento sono una risposta concreta alle problematiche creditizie che colpiscono le donne e testimoniano la nostra volontà di garantire pari opportunità all'interno delle professioni, favorendo nuove fonti di finanziamento per gli investimenti, l'avvio di start up professionali e il rilancio della libera professione al femminile. Ci auguriamo che questa iniziativa – ha aggiunto Stella - rappresenti un primo passo per avviare un dialogo costruttivo con il sistema bancario».
I finanziamenti sono concessi su base individuale, senza alcun automatismo e a condizioni competitive rispetto alla media di mercato; inoltre possono beneficiare della garanzia del fondo di garanzia per le pmi in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile.
Il protocollo prevede poi la possibilità che il rimborso del capitale dei finanziamenti possa essere sospeso una sola volta nell’intero periodo dell’ammortamento del finanziamento bancario per un periodo fino a 12 mesi in caso di maternità e malattia dell’imprenditrice o di un suo parente.