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Linea Napoli – Bari: primo progetto in Europa certificato Envision per sostenibilità

RFI (Gruppo FS Italiane), insieme alla Regione Campania, ottiene la certificazione di sostenibilità ENVISION per il tratto Frasso Telesino - San Lorenzo Maggiore

mercoledì 13 marzo 2019 - Redazione Build News

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Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha conseguito la Certificazione ENVISION con il massimo livello raggiungibile (Platinum) per il progetto della tratta Frasso Telesino - San Lorenzo Maggiore della linea Napoli - Bari.

L’opera, riconosciuta come esempio di infrastruttura altamente sostenibile, è in assoluto la prima in Europa a ottenere la Certificazione ENVISION, già applicata largamente all’Estero per verificare e attribuire un valore tangibile alla sostenibilità economica, ambientale e sociale delle infrastrutture.

Un risultato conseguito grazie alle sinergie tra RFI e la Regione Campania, la quale, attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico con l’obiettivo di massimizzare gli effetti del potenziamento della linea Napoli - Bari in termini di crescita dei territori e delle comunità attraversate, ha, insieme a RFI, coordinato i numerosi attori coinvolti per identificare gli elementi di sostenibilità del progetto, facilitare il processo progettuale e realizzativo e valorizzare le sinergie possibili con le altre infrastrutture lineari, come le reti elettriche e digitali, integrando quindi l’infrastruttura ferroviaria in un sistema multifunzionale a servizio dello sviluppo territoriale.

ENVISION è il sistema indipendente di rating internazionale che calcola la sostenibilità delle opere sul loro intero ciclo di vita, attraverso una griglia di analisi basata sulla misurazione oggettiva dei loro effetti positivi a breve e lungo termine.

In Italia le certificazioni vengono rilasciate da ICMQ, dal 2015 in partnership con MWH-STANTEC nel promuovere il Protocollo.

La Certificazione ottenuta da RFI è stata rilasciata dalla stessa ICMQ a seguito di un processo di revisione che ha tenuto conto di 55 crediti, dei 60 previsti dal Protocollo, declinati in numerosi indicatori come le interazioni con la comunità, il miglioramento della qualità della vita, la resilienza rispetto ai rischi che derivano dai cambiamenti climatici, il coinvolgimento degli stakeholder, l’efficacia della gestione del progetto e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse quali i materiali di costruzione, l’energia, le risorse idriche.

IL PROGETTO NAPOLI – BARI. Il progetto del tratto Frasso Telesino - San Lorenzo, suddiviso in due lotti funzionali della lunghezza complessiva di circa 21 chilometri, ha ottenuto il riconoscimento ENVISION in virtù dell’attenzione che è stata data alle caratteristiche ambientali e alle peculiarità territoriali, come la geomorfologia, l’idrologia, il paesaggio e la valorizzazione delle risorse culturali ed economiche locali.

Il progetto prevede il riutilizzo e recupero della maggior parte dei materiali di scavo, preserva la qualità paesaggistica ed ecologica dei luoghi attraverso interventi di riqualificazione, e assicura elevati standard tecnico-qualitativi in fase realizzativa, minimizzando le interferenze con il territorio attraversato.

Le stazioni e le fermate sono dotate di avanzati sistemi di accessibilità che garantiscono l’integrazione con i centri urbani attraversati dalla linea ferroviaria. Particolare attenzione è stata riservata alla progettazione e realizzazione di ponti, viadotti e gallerie, in modo da integrarne al meglio l’inserimento nel contesto paesaggistico.

Lo studio idrogeologico sui corsi d’acqua ha orientato le scelte progettuali verso soluzioni tese a mitigare l’impatto sull’ambiente, come ad esempio la disposizione delle pile dei viadotti senza interessare l’alveo e proteggendo le pile interessate dalla corrente fluviale.

L’itinerario Napoli - Bari, dal costo complessivo stimato circa 6,2 miliardi di euro, è parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia-Mediterraneo e consiste nel raddoppio e nella velocizzazione dell’attuale linea, finalizzati ad incrementarne la capacità e quindi la frequenza dei treni, migliorando così l’accessibilità dell’intero territorio.

Il progetto ferroviario è stato concepito in modo da rispondere alle esigenze di mobilità e alla necessità di connetterlo, in una logica di rete, con altre modalità di trasporto e di integrarlo con nodi urbani, portuali, aeroportuali e con i sistemi produttivi e logistici per generare valore per i sistemi socioeconomici locali attraversati, massimizzando i benefici e la sostenibilità dell’opera.

Una infrastruttura multifunzionale di sviluppo, integrata con la rete elettrica e quella digitale e capace di generare iniziative logistiche e produttive a servizio delle aree ZES (Zone Economiche Speciali), individuate dalla Regione Campania nei territori del Sannio e dell'Irpinia, interessati dal tracciato ferroviario.

La nuova linea Napoli - Bari faciliterà gli spostamenti da Bari verso Napoli e Roma. Nel 2026, alla conclusione dei lavori, sarà possibile andare da Bari a Napoli in 2 ore e fino a Roma in 3 ore. Già prima di tale data sono comunque previste progressive riduzioni dei tempi di viaggio, grazie all’apertura per fasi dei nuovi tratti di linea di cui il primo tratto Cervaro - Bovino, di circa 23 km nella Regione Puglia, è stato già attivato nel giugno 2017.

IL PROTOCOLLO ENVISION. ENVISION valuta, classifica e certifica i progetti infrastrutturali rispetto al loro contributo per un futuro più sostenibile, dal punto di vista economico, ambientale e sociale, attraverso la misura degli effetti che questi producono su ogni aspetto della vita dell’uomo e dell’ambiente circostante in cui si inseriscono. Il processo di valutazione prende in considerazione tutte le fasi del ciclo di vita dell’infrastruttura, analizzando le scelte progettuali e le attività svolte in fase di costruzione, in fase di esercizio, fino alla sua dismissione.

ENVISION incoraggia anche l’adozione di metodi innovativi che promuovano pratiche infrastrutturali sostenibili, che mostrino prestazioni eccellenti.

Il Protocollo è stato sviluppato nel 2011 nell’ambito dello “Zofnass Program for Sustainable Infrastructure” della Graduate School of Design della Harvard University ed è ora di proprietà dell’Institute for Sustainable Infrastructure (ISI), un’organizzazione non-for-profit di istruzione e ricerca, che rappresenta il riferimento internazionale nel promuovere una progettazione delle opere orientata alla sostenibilità.

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