Il 7 ottobre 2021 con il parere n.1614/2021 il Consiglio di Stato ha sospeso il suo parere sulle Linee Guida ANAC recanti "Indicazioni in materia di affidamenti in house di contratti aventi ad oggetto lavori, servizi o forniture disponibili sul mercato in regime di concorrenza ai sensi dell’articolo 192, comma 2, del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50 e s.m.i.". Per Palazzo Spada prima di valutare nel merito la portata e i contenuti delle Linee guida occorre verificare l’eventualità di un possibile incrocio di interventi – tra cui la riforma del codice appalti e l'attuazione del PNRR – e la loro compatibilità.
“Non c'è niente da fare, quando si parla di concorrenza in questo Paese vengono alzate barriere anche in luoghi inaspettati. Ma che sia il Consiglio di Stato, addirittura in via preventiva, a voler “depotenziare” le Linee Guida Anac è davvero preoccupante” - così Carla Tomasi, Presidente FINCO con riferimento al Parere - IN ALLEGATO - del Consiglio di Stato.
“E poi ci chiediamo - continua Carla Tomasi - perchè non si riesce a fare la Legge annuale sulla concorrenza. Confidiamo nel Presidente del Consiglio che si è sempre dimostrato pro-concorrenza. Finché sono le aziende dei servizi pubblici locali e le Amministrazioni proprietarie contrarie alla concorrenza è cosa comprensibile anche se non certo giustificabile, ma quando mostra di esserlo di fatto il principale Consesso giuridico della Nazione è un segnale dirompente”.
“Questa idiosincrasia per la concorrenza - prosegue la Presidente FINCO - danneggia tutta la vicenda economica del Paese, con grave nocumento peraltro della qualità progettuale e realizzativa delle opere in ambito PNRR, ma in particolare danneggia le piccole imprese, colonna della Nazione, e lo affermo senza timore di enfasi retorica”.
Secondo il Consiglio di Stato - poichè l'Istituto giuridico di cui trattasi parrebbe piuttosto “stabilizzato nell'elaborazione giurisprudenziale” e visto che sia la Corte di Giustizia che quella Costituzionale “non sembrano aver evidenziato problematiche talmente rilevanti da indurre inevitabilmente all'introduzione urgente di indirizzi non normativi ampliativi del campo applicativo dell'obbligo motivazionale” - non ci sarebbe motivo di intervenire sul tema della concorrenza in questo Paese.
La Sezione del Consiglio di Stato che sospende la pronuncia del Parere nelle more degli approfondimenti richiesti ipotizza di chiedere anche il Parere del MIMS e della Presidenza del Consiglio. Quanto tempo ancora perderemo su un tema così urgente e delicato, consentendo di assegnare gli appalti a se stessi, perché di questo si parla con l'affidamento in house?
Confidiamo che Anac per parte sua vorrà controdedurre quanto prima e ci mettiamo da subito a completa disposizione, come Federazione, per corroborare le preoccupazioni dell'Autorità che le nostre 17 mila imprese vivono sulla propria pelle.
“In un momento come questo si tratta di un episodio - purtroppo non marginale - che reca una posizione assunta da soggetti che non hanno evidentemente conoscenza della reale vicenda economica nel nostro Paese” - conclude Carla Tomasi.
IN ALLEGATO: CdS - PARERE N. 1614-2021.pdf