Il parere di...

Linee guida Anac. UN.I.O.N. supporta Finco e invia una nota al Consiglio di Stato

Anche l'Associazione federata UN.I.O.N. ha voluto indirizzare al Consiglio di Stato una nota del suo Presidente Iginio Lentini, supportando la posizione Finco in merito alla sospensione del parere sugli affidamenti in house

martedì 26 ottobre 2021 - Redazione Build News

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Il 13 ottobre scorso Finco aveva espresso preoccupazione sul parere n. 1614/2021 del Consiglio di Stato che aveva portato alla sospensione del giudizio sulle Linee Guida ANAC recanti "Indicazioni in materia di affidamenti in house di contratti aventi ad oggetto lavori, servizi o forniture disponibili sul mercato in regime di concorrenza ai sensi dell’articolo 192, comma 2, del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50 e s.m.i.".  

A supporto della posizione di Finco anche l'Associazione federata UN.I.O.N. ha voluto indirizzare al Consiglio di Stato una nota del suo Presidente Iginio Lentini.

"Ho avuto modo di esaminare il parere del Consiglio di Stato e ho ritenuto, nella mia qualità di Presidente UN.I.O.N., Unione Italiana Organismi Notificati e Abilitati, Associazione impegnata nella salvaguardia dell'operatività degli Organismi stessi di cui alla segnalazione in oggetto, di condividere la posizione critica espressa da Finco, verso tale pronuncia.
È stato veramente difficile rimanere impassibili, constatando sconcertati che il Consiglio di Stato, dopo aver accuratamente esposto in premessa il quadro normativo e giurisprudenziale, sia a livello nazionale che comunitario, invece di formulare il parere richiesto, abbia invece inaspettatamente concluso di non potersi esprimere" - ha spiegato nella nota il Presidente Iginio Lentini

"Tale conclusione viene raggiunta per due ordini di motivi, il primo dei quali relativo alla dichiarata esigenza di verificare l'eventualità di un possibile incrocio di interventi, normativi e non, e la loro compatibilità: cioè accertare se le Linee Guida elaborate dall'ANAC siano armonizzate con l'attuale contesto normativo. Argomentazione che però mal si concilia con le funzioni consultive proprie della Sede adita, cui sarebbe spettato esprimersi precisamente su tale aspetto - prosegue il Presidente - Il secondo motivo risulta, in maggiore misura, francamente incomprensibile, ove si consideri che l'Autorità richiedente viene invitata ad approfondire i possibili profili di impatto operativo, che potrebbero derivare dall'attuazione del PNRR (in relazione a provvedimenti normativi ancora da emanare) ed è invitata a raccogliere l'avviso sulle prossime prospettive de iure condendo del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e della Presi denza del Consiglio dei Ministri.

"In pratica, I'ANAC dovrebbe documentarsi sui contenuti dei futuri interventi normativi, cioè su materia oltremodo aleatoria, in quanto non si sa quando gli attesi provvedimenti (che il parere stesso definisce genericamente "possibili") verranno effettivamente adottati, né con quale specifico contenuto, essendo esso dipendente da fattori di ordine strettamente politico, come la permanenza o meno in carica dell'attuale governo.
Ed è davvero paradossale il fatto che il Consiglio ritenga di non potersi esprimere sulla base del contesto normativo in concreto vigente, mentre al contrario affermi che l'espletamento della propria funzione consultiva richieda la conoscenza di anticipazioni sugli interventi del legislatore non ancora venuti in essere.
Ma in realtà, ritengo non si possa sbagliare nel considerare la formale sospensione della pronun cia alla stregua di una sostanziale valutazione negativa (perlomeno allo stato attuale) delle Linee Guida, come si può evincere dall'eloquente passaggio motivazionale in cui viene evidenziato che "sia la Corte di Giustizia sia la Corte Costituzionale [...] non sembrano avere evidenziato, nell'attuale disciplina, problematiche talmente rilevanti da indurre inevitabilmente all'introduzione urgente di indirizzi non normativi ampliativi del campo applicativo". In altre parole, secondo il Consiglio di Stato, il sistema attualmente in vigore non necessita integrazioni né modifiche. Evidentemente, non è il responso che ci si poteva ragionevolmente attendere, in particolare nell'attuale momento, in cui la faticosa uscita (o tentativo di uscita) dalle conseguenze economiche della pandemia, avrebbe al contrario richiesto di favorire la rimozione di ostacoli all'esplicarsi della concorrenza". - ha concluso il Presidente Lentini.

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