L’articolo 25 del decreto Sblocca Italia (art. 25 comma 4 del DL 133/2014 così come convertito con la Legge 164/2014) prevedeva un tempo certo - il 31 dicembre 2014 - per l’attuazione, tramite Linee Guida, del comma 6 dell’art. 96 del Codice Appalti (Dlgs 163/06) in merito alla verifica preventiva dell’interesse archeologico.
In proposito, le più importanti Associazioni dell’Archeologia a livello nazionale (Ana-Associazione Nazionale Archeologi, Archeoimprese - Associazione delle Imprese Archeologiche Italiane, Cia - Confederazione Italiana Archeologi, Cna - Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa - Coordinamento Archeologi Cna, Cnap - Confederazione Nazionale Archeologi Professionisti, Fap - Federazione Archeologi Professionisti, Finco - Federazione Industrie, Prodotti, Impianti, Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni - “Finco Cultura”) hanno scritto il 22 settembre scorso al Segretario Generale Mibact, l’Arch. Antonia Pasqua Recchia.
PROSEGUIRE I LAVORI SULLE LINEE GUIDA. “È opinione nota delle suddette sigle – spiega in un comunicato Finco Cultura - che sia di primaria importanza per il settore il segnale che il Legislatore ha voluto imprimere alla questione, imponendo una specifica data a seguito di una lunga fase di “quiescenza” della previsione normativa, dopo aver ribadito - come si legge nella relazione di accompagnamento - la necessità che la procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico venga svolta con “efficienza ed efficacia”.
Se è pur vero che tutta la normativa relativa agli appalti è in via di modifica per l’imminente recepimento delle Direttive 2014/23/UE e 2014/25/UE, ciò non di meno, le associazioni firmatarie ritengono fondamentale la prosecuzione dei lavori sulle Linee Guida (peraltro già avviati nell’ambito delle competenti Direzioni Generali dei due Ministeri interessati - Mibact e Mit) che devono costruire, anche nel futuro Codice, un importante punto di riferimento data la specificità del settore”.