La struttura di Missione #Italiasicura ha pubblicato la versione 2.0 delle Linee guida per la progettazione delle opere contro il dissesto idrogeologico, che tiene conto delle numerose osservazioni e dei suggerimenti pervenuti in questi mesi.
La versione 2.0 (IN ALLEGATO), si legge nella premessa, è “arricchita dai contributi pervenuti da una vasta platea di interlocutori. Si tratta, tra gli altri, del MATTM, del mondo delle professioni rappresentato, anche unitariamente, dalla Rete delle Professioni Tecniche (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Chimici, dottori Agronomi e Forestali, Geologi, Geometri, Ingegneri, Periti agrari, Periti industriali, Tecnologi alimentari), di esponenti del mondo accademico e della ricerca, di tecnici della P.A. e dei Centri funzionali regionali, sindaci, associazioni, studi di progettazione e, naturalmente, singoli cittadini.”
Tutti questi contributi “costituiranno uno ulteriore stimolo per il dibattito che non si arresta certo con la pubblicazione di questa edizione.”
Il gruppo di redazione, “in ragione della varietà e della rilevanza dei suggerimenti e delle integrazioni proposte, ha ritenuto di impiegare più tempo di quello preventivato per la puntuale analisi di tutti i contributi pervenuti, in modo da trovare le più efficaci modalità di integrazione degli stessi nelle Schede tematiche.
Alcuni dei suggerimenti, pur se di indubitabile spessore tecnico, sono stati considerati come strettamente vincolati a ipotesi di riordino normativo di settore, e pertanto non aderenti alla natura delle “Schede”: per essi non è stato possibile individuare alcuna modalità di efficace integrazione nel testo. In altri casi la lunghezza e la specificità dei contributi era del tutto incompatibile con lo spazio a disposizione, a meno di penalizzarne contenuti essenziali. In quest’ultimo caso”, Italia sicura invita gli Autori “a estendere e completare il proprio pensiero in un documento ad hoc in modo che il testo possa essere valutato per l’inserimento tout court nella “base di conoscenza” che costituisce il vero retroterra culturale delle 'Linee'”.
I CONTRIBUTI. I contributori “hanno proposto di integrare nuove schede tematiche su argomenti di rilevanza generale, quali ad esempio l’interoperabilità delle stazioni di misura, temi inerenti la Protezione civile o la copertura di lacune relative a fenomeni quali le valanghe o la subsidenza. Nella maggior parte dei casi, hanno chiesto di sottolineare o precisare alcuni concetti quali l’invarianza idraulica, la gestione dei sedimenti, gli interventi non strutturali, la gestione del rischio residuo, la manutenzione e il monitoraggio degli interventi.”
Questa versione 2.0 delle Linee guida “si propone come documento aperto, e sarà oggetto di revisione in base agli eventuali ulteriori contributi che saranno prodotti, alle progressive modifiche normative che deriveranno dall’applicazione del nuovo Codice dei contratti, al suo concreto utilizzo da parte degli operatori del settore, vero terreno di prova dell’utilità e dell’efficacia di questa 'collezione ragionata'.”