Cambiamenti climatici e crisi siriana
Sebbene al centro dell'interesse europeo ci sia in questo momento la gestione dell'emergenza rifugiati, Juncker ha sottolineato- in fluenzato probabilmente dai dati recentemente diffusi dal 'Proceedings of the National Academy of Sciences', secondo cui a pesare sulla situazione siriana ci sia anche un problema legato alla siccità- come il cambiamento climatico sia in realtà “una delle cause alla base di un nuovo fenomeno di migrazione. I rifugiati del clima rappresenteranno una nuova sfida, se non agiamo rapidamente.”
Cop 21, l'Europa sosterrà un accordo 'robusto e vincolante'
Juncker ha affermato con risolutezza che la Commissione da lui guidata si adopererà per assicurare che l’Europa continui ad essere “una guida nella lotta contro i cambiamenti climatici.” L'Europa è sulla buona strada, ha ribadito, riferendosi in particolar modo all'obiettivo di tagliare del 40% le emissioni di gas serra entro il 2030, rispetto al 1990. Anche se, a livello mondiale, si è ancora lontani dal raggiungimento di obiettivi di riduzione dell’emissioni di gas serra sufficienti per dirsi al sicuro.
E in tal senso l’ormai imminente Conferenza sul Clima (Cop 21) che si terrà a Parigi a dicembre giocherà la sua parte. “L’Unione europea non firmerà un accordo qualsiasi. La mia priorità, la priorità dell’Europa, è quello di adottare un ambizioso, robusto e vincolante accordo globale sul clima.
Gli ambiti sui quali intervenire prioritariamente
Tornando alle strategie 'domestiche' il presidente, ha ribadito come l'obiettivo Energia e Clima sia ancora fra i dieci su cui puntare, come illustrato nel discorso elettivo dello scorso anno. Come? Dando la priorità a cinque aspetti. Innanzitutto è necessario garantire agli stati membri la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, riducendo il consumo interno e agendo al tempo stesso sulla domanda. In secondo luogo si dovrebbe lavorare per la costruzione di un mercato interno unico, ottenibile con una maggiore standardizzazione normativa e con la promozione di accordi di cooperazione. Fondamentale, poi, lo sviluppo di sistemi incentivanti volti ad aumentare l'efficienza energetica e a ridurre l'uso di combustibili fossili. Infine, l'Europa dovrà puntare su ricerca e innovazione, promuovendo lo sviluppo di nuove tecnologie e modelli di business.