Tecnologie innovative

L’Islanda fa sul serio, in funzione mega impianto per la cattura diretta di CO₂

L’impianto, realizzato dalla società svizzera Climeworks, è il secondo su larga scala già attivo in Islanda. Può catturare e stoccare fino a 36 mila tonnellate di CO₂ all’anno

lunedì 13 maggio 2024 - Franco Metta

Press release di Climeworks

L’Islanda non fa parte dell’Unione europea (fece domanda nel 2009 ma i negoziati per l’adesione furono sospesi nel dicembre 2013 e infine ritirò la propria candidatura nel marzo 2015) ma nonostante questo sembra aver preso a cuore la lotta ai cambiamenti climatici, come a voler seguire in un certo modo il percorso tracciato dal Green Deal nell’Ue.

È di questi giorni la notizia dell’attivazione, proprio in Islanda, del più grande impianto al mondo in grado di assorbire CO₂ direttamente dall’aria e non quindi dagli scarichi di un’industria. La CO₂ catturata viene immagazzinata permanentemente nel sottosuolo.

Perché l’Islanda è in prima fila contro i cambiamenti climatici?

La ragione è presto detta. I Paesi nordici, più vicini al polo artico, risentono maggiormente dell’innalzamento delle temperature e delle conseguenze dovute allo scioglimento del permafrost. Inoltre come noto l’Islanda è un’isola, quindi soggetta all’erosione lungo tutte le sue coste. È però di origine vulcanica e montuosa (fino a 2.119 metri) e quindi non rischia, come invece per esempio le isole Marshall nel Pacifico, di essere sommersa per buona parte a causa di un possibile innalzamento del livello del mare. Un rapporto della Banca mondiale del 2021 stimava che

in futuro il 40% degli edifici presenti nella capitale Majuro potrebbe ritrovarsi definitivamente sommerso dall’oceano.

Il più grande impianto di cattura CO₂ al mondo

Quello attivato nei giorni scorsi dalla società svizzera Climeworks rappresenta il più grande impianto al mondo per la cattura diretta di CO₂, potenzialmente fino a 36 mila tonnellate all’anno, e non a caso è stato denominato “Mammoth”.

La sua costruzione è cominciata a giugno del 2022 e si tratta del secondo impianto su larga scala realizzato da Climeworks. Il primo impianto, sempre in Islanda, denominato Orca è stato inaugurato l’8 settembre del 2021. Mammoth è circa 10 volte più grande di Orca e dispone di 72 strutture di cattura, di cui 12 sono quelle già entrate in funzione.

Precisione nella misurazione della CO₂ assorbita

Climeworks dichiara sul proprio sito: “Non c'è incertezza sulla quantità di CO₂ che rimuoviamo perché possiamo misurarla con precisione e il nostro servizio è verificato da terze parti”.

Inoltre l’azienda ha tenuto conto nei documenti utili a certificare la sostenibilità dell’impianto anche variabili come i periodi in cui non funziona a pieno regime oppure le emissioni generate per mettere in funzione la struttura stessa, ovvero per produrre i materiali di cui è composta.

I prossimi traguardi

Mammoth rappresenta una tappa importante nel percorso che Climeworks ha intrapreso per raggiungere traguardi ambiziosi ovvero una capacità di rimozione del carbonio nell’ordine di un milione di tonnellate/anno entro il 2030 e quella del miliardo di tonnellate/anno entro il 2050, ovviamente sempre nell’ottica di combattere il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

Oltre all’Islanda Climeworks sta sviluppando diversi hub per una capacità di assorbimento nell’ordine del milione di tonnellate negli Stati Uniti (per esempio il progetto Cypress in Louisiana) sfruttando proprio l’esperienza acquisita per la realizzazione dei due impianti commerciali attualmente operanti in Islanda.

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