Una delibera proposta dall'assessore al Territorio e protezione civile Pietro Foroni, e approvata oggi dalla Giunta regionale della Lombardia, individua le tipologie di opere e interventi che rientrano tra quelli privi di rilevanza ai fini sismici per la pubblica incolumità, che sono la maggior parte degli interventi. Un importante passo avanti in termini di sburocratizzazione in ambito edilizio e delle costruzioni.
"Si tratta - ha sottolineato l'assessore Foroni - di un notevole passo avanti verso la semplificazione e la digitalizzazione perché tutto sarà gestito tramite la modulistica edilizia unificata. Si avvia, cioè, in questo modo, il percorso di unificazione della procedura edilizia e della procedura sismica".
Per questa tipologia di interventi non sarà più necessario presentare la richiesta di 'deposito sismico, un procedimento burocratico amministrativo, ma sarà sufficiente presentare istanza di acquisizione del titolo abilitativo edilizio, cioè per esempio il permesso di costruire. Presentando questo documento la comunicazione edilizia varrà anche come comunicazione di deposito sismico.
"In precedenza - ha sottolineato l'assessore Foroni - , era necessario procedere sia alla comunicazione di deposito sismico che all'acquisizione del titolo abilitativo. Due procedimenti autonomi obbligatori, ora invece basta un solo procedimento che assorbe entrambi. Questo solo per gli interventi privi di rilevanza sismica".
Dopo la pubblicazione sul Burl, la delibera approvata dalla Giunta regionale sarà efficace a decorrere dall'8 marzo. La semplificazione delle procedure sismiche avrà ricadute sull'intero territorio regionale e ne beneficeranno Comuni, titolari sia del procedimento edilizia sia del procedimento sismico, professionisti, imprese e cittadini.
"La legge regionale 33/2015 - hanno dichiarato Augusto Allegrini, Presidente della Consulta Regionale Ordini Ingegneri Lombardia (Croil) e Bruno Finzi, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano - ha eliminato, in parte, un 'buco' legislativo italiano e obbligato la Lombardia a confrontarsi con la questione sismica, monitorando la realizzazione di tutte le opere di edilizia. In pratica si è passati, però, da un estremo all'altro, da un'assenza di legislazione al paradosso che ogni opera, anche le minori, come un muretto di recinzione o la fondazione di un palo della luce, fossero soggette a deposito sismico".
"Il lavoro di confronto - hanno aggiunto i vertici degli ordini professionali lombardi - svolto in collaborazione con la Regione Lombardia per semplificare una legge fin troppo restrittiva, serve per velocizzare i tempi e per salvare dalla burocrazia i professionisti che perdevano tempo dietro pratiche e depositi di fatto non utili e necessari per la sicurezza dei cittadini. E' stato un importante gioco di squadra: la Regione Lombardia ha ascoltato con attenzione le criticità segnalate dai professionisti, operatori, 'sentinelle' delle procedure sul territorio e, in sinergia con gli Ordini, ha provveduto a eliminare difetti normativi, contribuendo efficacemente alla reale semplificazione amministrativa".