La Giunta regionale della Lombardia, su proposta del presidente della Regione Lombardia, di concerto con l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, ha approvato ieri il Progetto di Legge Regionale dedicato alla disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava. Il Pdl verrà trasmesso al Consiglio regionale per la prosecuzione dell'Iter.
"La proposta di legge di Regione Lombardia - sottolinea l'assessore regionale - si pone degli obiettivi molto sfidanti. Da un lato, punta a rinnovare e semplificare il quadro normativo per cercare un giusto equilibrio fra ambiente e attività estrattiva in un'ottica di tutela paesaggistica e ambientale anche secondo le disposizioni europee; dall'altro, promuove l'economia circolare garantendo la salvaguardia della realtà produttiva lombarda".
GLI OBIETTIVI DEL PDL. Tra gli obiettivi contenuti nella proposta c'è quello di rinnovare il quadro normativo sulle attività estrattive di cava, con riferimento anche alla disciplina in materia di Valutazione Ambientale; attuare la 'Strategia regionale per la gestione sostenibile delle materie prime', rendendo disponibili i materiali di cava per lo sviluppo socioeconomico lombardo, garantendo l'uso razionale del suolo, il risparmio di materie prime, la tutela paesaggistico-ambientale e il recupero di siti di cava dismessi. Inoltre, si vuole disciplinare la pianificazione regionale e la gestione locale delle cave, nel rispetto della normative e attuare i principi dell'economia circolare.
PROMOZIONE DELL'ECONOMIA CIRCOLARE. Sono previsti incentivi per il conseguimento degli obiettivi fissati come una maggior durata delle autorizzazioni, per il risparmio del suolo e delle materie prime attraverso il riuso e il riciclo dei materiali provenienti da costruzione e demolizione, anche in applicazione del protocollo sottoscritto con Ance Lombardia.
TUTELA AMBIENTALE. Oltre a una banca dati che serva a conoscere e governare il flusso dei materiali riciclati, verrà introdotta la certificazione dell'avvenuto recupero: le Province collauderanno e certificheranno le aree recuperate, che saranno automaticamente stralciate dai Prae. In un'ottica di compensazione ambientale, gli impatti non mitigabili derivanti dalle cave saranno compensati con interventi di riqualificazione ambientale, individuate dal PRAE, anche in aree diverse. "Il nostro faro - conclude l'assessore regionale - resta sempre quello di tutelare il territorio e l'ambiente, senza paralizzare il tessuto produttivo e cercando di ridurre al minimo il consumo delle nostre materie prime. In quest'ottica, per Arpa sono previsti nuovi compiti di controllo con la garanzia di una struttura regionale competente e all'avanguardia".