Stampanti, monitor e macchine fotocopiatrici, secondo le stime, rappresentano il 20-50% dei consumi energetici complessivi di un edificio. Ma spesso il loro 'peso' sul carico termico è sovrastimato, perché non vengono considerate le migliorie apportate negli ultimi anni sia in termini di efficienza dei macchinare sia di isolamento termico degli edifici.
La maggior parte delle apparecchiature operano ad una frazione rispetto a quanto riferito nelle etichette e producono, quindi, molto meno calore delle stime che vengono utilizzate dagli ingegneri nei calcoli del carico termico e di quello conseguentemente necessario al raffrescamento dell'edificio- ha dichiarato Glenn Friedman, presidente della Commissione standard 203 di Ashrae- Questo errore di valutazione può comportare un sovradimensionamento delle apparecchiature di condizionamento, con un innalzamento inutile sia dei costi iniziale sia dei quelli operativi.
Il nuovo standard si pone quindi come uno strumento e una metodologia aggiornata che aiuterà i progettisti a misurare correttamente i consumi energetici e il calore emesso dalle apparecchiature.