Nei primi tre mesi del 2016 sono state immesse sul mercato italiano 1.977 macchine per costruzioni, con una crescita del 29% rispetto a quanto rilevato lo scorso anno. Nel dettaglio, sono state vendute 1.897 macchine movimento terra e 76 macchine stradali.
La crescita registrata nel primo trimestre conferma quanto già osservato lo scorso anno, il mercato italiano sembra finalmente aver imboccato la via della ripresa – dichiara Paolo Venturi, presidente di Unacea -. Tuttavia siamo ancora di fronte a numeri molto ridotti se confrontati ai livelli pre-crisi. Le aspettative e il clima di fiducia delle imprese sono favorevoli, specie nel settore delle costruzioni residenziali e infrastrutturali. Il rischio tuttavia è che le aspettative rimangano tali, annullando ogni beneficio per l’industria e per il mercato. Per questo continuiamo a chiedere al governo una politica di maggior intervento sullo sviluppo infrastrutturale del paese; alle amministrazioni comunali l’implementazione di regole chiare sull’utilizzo dei mezzi più obsoleti troppo spesso impiegati negli stessi lavori pubblici. Infine, auspichiamo un cambio radicale del sistema creditizio italiano sugli outlook del settore, che continuano a considerare in modo conservativo o negativo impieghi nelle aziende che sono impegnate nell’industria delle costruzioni e dell’edilizia.
MENO BENE L'EXPORT. Meno ottimistico l’andamento delle esportazioni di settore che nel gennaio 2016 hanno raggiunto i €135 milioni, perdendo l’11,6% rispetto al gennaio dello scorso anno. Nel dettaglio, cresce il solo export di macchine stradali (+12%), stabili le esportazioni di gru a torre (-0,2%), mentre è negativo il trend di tutte le altre linee di prodotto: macchine per la preparazione degli inerti (-31,5%), di macchine e attrezzature per il movimento terra (-8,6%), di macchinari per il calcestruzzo (-7%), di macchine per la perforazione (-4%). Crescono del 2,7% le importazioni (€36,7 milioni) mentre la bilancia commerciale cede il 15,5%, pur mantenendo un avanzo di oltre €98 milioni.