Se i termini assoluti ribadiscono l’eccezionale vocazione del settore delle tecnologie per il legno alla esportazione (oltre il 75 per cento dei 1.800 milioni di euro di produzione prende la via dell’estero), in termini percentuali continua la serie positiva del mercato italiano, da troppo tempo avaro di attenzioni verso gli investimenti in beni strumentali.
Nel periodo luglio-settembre 2016, infatti, gli ordini di macchine per il legno e derivati crescono complessivamente di un buon 18,3 per cento rispetto allo stesso periodo 2015 (la crescita fu del 21,5 nel trimestre precedente). Ed è l’Italia, così come accadde anche tre mesi fa, che offre il contributo più importante in termini di crescita percentuale, con un robusto più 28,8 per cento che segue il 30,4 per cento del periodo aprile-giugno.
Qualche preoccupazione sul versante dei mercati esteri, che nel periodo luglio-settembre mostrano meno interesse per le tecnologie italiane (meno 3,1 per cento) rispetto allo stesso trimestre 2015 (nel periodo aprile-giugno 2016 gli ordini erano cresciuti del 17,2 per cento).
“Siamo di fronte a un “aggiustamento” inatteso del nostro scenario economico, per quanto avessimo segnali che qualcosa si stava finalmente muovendo anche nel mercato italiano”, ha affermato Lorenzo Primultini, presidente di Acimall, commentando i dati emersi dalla consueta indagine trimestrale curata dall’Ufficio studi della associazione dei costruttori italiani.
“Da tempo attendevamo un risveglio degli investimenti da parte dei “nostri” imprenditori – ha proseguito Primultini – e in questo trimestre abbiamo la riprova del cambio di rotta di una industria nazionale certamente più vivace, grazie anche agli effetti positivi dei provvedimenti messi in campo dal governo, oltre che della necessità di rinnovare macchine e impianti dopo anni di rinvii”.
Non solo: “Se il Piano nazionale “Industria 4.0” di cui tanto si parla in queste settimane dovesse essere presto confermato, avremmo una ulteriore leva per accrescere i nostri risultati sul mercato interno, un impulso che - pur senza cedere a facili ottimismi – potrebbe forse segnare la fine di un periodo estremamente difficile. Ci auguriamo anche che le agevolazioni per l’acquisto di mobili legato alle ristrutturazioni e il bonus dedicato alle giovani coppie vengano riproposti inalterati anche nella nuova legge di stabilità”, ha concluso Primultini.
Dai dati dell’indagine trimestrale di Acimall emerge anche che il fatturato è cresciuto del 15,8 per cento rispetto allo stesso periodo 2015, che il carnet ordini è pari a 3 mesi e i prezzi hanno registrato una variazione dell’1,3 per cento dal primo gennaio a oggi.
L’INDAGINE QUALITATIVA. L’Ufficio studi di Acimall elabora anche una indagine qualitativa sul trimestre in esame: per il 28 per cento del campione la produzione è caratterizzata da un trend positivo; per il 50 per cento si deve parlare di “sostanziale stabilità”, mentre per il 22 per cento è in atto una contrazione.
L’occupazione è stazionaria per l’83 per cento del campione, in aumento per il 17.
Le giacenze sono stabili per il 72 per cento del campione, in aumento per il 22, in calo per il restante 6 per cento.
L’INDAGINE PREVISIONALE. Ma cosa attende il mondo delle macchine e delle tecnologie per il legno e i suoi derivati nel prossimo futuro? L’indagine previsionale di Acimall prova a leggere nella sfera di cristallo: il 39 per cento degli intervistati è convinto che gli ordini dall’estero cresceranno, il 56 per cento li ritiene in una fase di stabilità e solo per il 5 per cento si verificherà un calo (saldo pari a 34).
Analoga percentuale, il 5 per cento, vede il calo anche degli ordini interni, a cui fanno da contraltare il 67 per cento di quanti sono convinti della stabilità e il 28 per cento che pensa, invece, a un proseguimento della fase di crescita (saldo pari a 23).