Date le importanti novità tecniche intervenute, il gruppo di lavoro coordinato dall’Inail – che ha visto la partecipazione, oltre che dell’Ance, anche dell’AIF - ha pubblicato un documento di carattere operativo dal titolo “Macchine da piccola perforazione - Evoluzione dello stato dell’arte per la protezione degli elementi mobili coinvolti nel processo produttivo”.
Le macchine perforatrici trattate nel documento sono quelle costruite dopo il 13 febbraio 2015, ovvero rientranti nel campo di applicazione della nuova serie di norme EN 16228, pubblicata in Gazzetta Ufficiale nel febbraio dello scorso anno e sostitutiva della norma EN 791, specifica per le perforatrici, e della norma EN 996, dedicata alle apparecchiature per palificazione.
Le nuove norme hanno introdotto per le macchine perforatrici significative innovazioni dal punto di vista costruttivo (come la protezione degli organi di perforazione), con riflessi particolarmente rilevanti in particolare sulle perforatrici di diametro non superiore a 350 mm, normalmente di dimensioni relativamente piccole.
Il documento – spiega l'Ance - si propone come uno strumento di grande utilità per il datore di lavoro, in particolare individuando quali sono le circostanze nelle quali, per garantire l’operatività della macchina, è necessario aprire, rimuovere o disabilitare i ripari.
Ad oggi non sussiste alcun obbligo di adeguamento, ai nuovi requisiti di sicurezza, delle macchine perforatrici costruite prima della già citata data del 13 febbraio 2015.
L’Inail, nell’ottica di agevolare un miglioramento del livello delle macchine, per le perforatrici già immesse sul mercato alla data di pubblicazione della serie EN 16228, ha previsto, nell’ambito della riduzione del tasso medio di tariffa (modello OT 24), un intervento per la mitigazione dei rischi meccanici, più dettagliatamente descritto nel paragrafo dedicato del documento “L’OT24 per il miglioramento delle condizioni di sicurezza”.