Tra i vari
provvedimenti che sono stati assunti dal Consiglio dei ministri di ieri, in
favore delle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia
Romagna, è previsto il differimento al 31 dicembre 2023 del termine per
l’ultimazione degli interventi effettuati su unità immobiliari ubicate nei
territori interessati, ai fini del superbonus 110%.
Si tratta di
una novità che va essenzialmente a beneficio di immobili unifamiliari e villette
(unità funzionalmente indipendenti), il cui termine entro cui sostenere le
spese era precedentemente fissato al 30 settembre 2023. Niente cambia quindi
per i condomini era già fissato al 31 dicembre 2023. A beneficiarne in
particolare saranno i proprietari di immobili situati nelle province di
Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Inoltre il decreto legge prevede l’entrata in vigore da subito dell’articolo 140 del nuovo Codice degli appalti, relativo alle “procedure in caso di somma urgenza e di protezione civile”, che prevede la possibilità di “disporre l’immediata esecuzione dei lavori entro il limite di 500.000 euro o di quanto indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica e privata incolumità”.
Una tantum per i professionisti
E per i
professionisti delle zone colpite che hanno dovuto sospendere la loro attività
a causa degli eventi alluvionali è stata introdotta una indennità una tantum di
3.000 euro. Ne beneficeranno in particolare collaboratori coordinati e
continuativi, dei titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza
commerciale e i lavoratori autonomi. A copertura di tale misura sono stati stanziati
complessivamente 298 milioni di euro.
È inoltre prevista
la sospensione dal 1° maggio al 31 agosto 2023 dei termini di adempimenti e
versamenti tributari e contributivi per datori di lavoro, professionisti,
consulenti e Caf, dei termini nei giudizi amministrativi, contabili, militari e
tributari, dei termini dei procedimenti amministrativi e la sospensione dei
pagamenti delle utenze.
I lavoratori delle aziende potranno accedere alla Cassa integrazione emergenziale con un unico strumento, di nuova istituzione e per tutti i settori produttivi, compreso quello agricolo, fino a un massimo di 90 giorni e fino a un massimo complessivo di 580 milioni di euro.