È stato presentato ieri a Roma dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, e con la partecipazione del premier Mario Draghi, il Manifesto “Lavoro ed energia per una transizione sostenibile” redatto da Confindustria Energia e dai sindacati, con il patrocinio del MiTE. Il manifesto sarà ora portato a Bruxelles all’attenzione dei ministri europei dell’Energia.
La transizione – ha spiegato il ministro – è complessa tecnicamente, economicamente e socialmente. Abbiamo una finestra stretta, una decade, per impostare una traiettoria per portare questo Paese alla decarbonizzazione. Lavoriamo insieme perché, se si continua a fare ideologia, perdiamo tempo. Se andiamo troppo forte, è catastrofe sociale, se troppo lentamente è catastrofe ecologica. Ora mi sento più sicuro sapendo che chi produce lavoro e chi lo tutela sono d’accordo che su questi obiettivi c’è un percorso difficile, ma chiaro. È il compromesso migliore.
Il ministro ha chiesto che su ogni punto del Manifesto si scrivano due-tre progetti pilota da sviluppare entro la fine dell’anno.
Sempre ieri inoltre il ministro Cingolani è tornato a parlare anche del tema caldo che lega inflazione e costo dell’energia: “la verità è che siamo tutti appesi alla quotazione internazionale del gas, la quale a sua volta dipende da situazioni geopolitiche, ma anche soprattutto dal Nord Stream 2, la conduttura che va in Germania. Credo che fino a marzo si navighi un po’ a vista, poi se il mercato si tranquillizza e se gli accordi sul Nord Stream verranno rispettati gli analisti prevedono che ci possano esse un abbassamento dei costi. In quel caso dovremo avere un problema più piccolo da risolvere. In questo momento qualsiasi cosa si fa ha un respiro trimestrale”.
Franco Metta