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Manovra correttiva: stanziati 3 miliardi per la ricostruzione nel centro Italia

Confermata l'estensione dello split payment ai professionisti a partire dal prossimo 1° luglio

giovedì 27 aprile 2017 - Redazione Build News

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Uno stanziamento di tre miliardi di euro suddivisi in tre anni per la messa in sicurezza e la ricostruzione delle zone colpite dal sisma del centro Italia.

È quanto prevede il Decreto Legge 24 Aprile 2017 , n. 50 recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, pubblicato sul supplemento ordinario n. 20/L alla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la manovrina del governo Gentiloni approda alla Commissione Bilancio della Camera, che dovrà esaminare le misure di aggiustamento dei conti pubblici richieste da Bruxelles. L'obiettivo del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, è quello di portare nelle casse dello Stato 3,4 miliardi di euro già da quest'anno e altri 4,5 miliardi a partire dal 2018.

ULTERIORI INTERVENTI PER LE ZONE COLPITE DA EVENTI SISMICI. Per quanto riguarda gli ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici, viene disposta (sottolinea una news sul sito di Aniem) l’istituzione di uno specifico fondo di 491 milioni di euro per l’anno 2017, 717 milioni di euro per l’anno 2018; 700 milioni di euro per l’anno 2019. Le risorse sono quindi destinate ad interventi nei Comuni del cratere e nei Comuni delle zone a rischio sismico 1.

All’interno dei Comuni del cratere saranno erogate risorse per le verifiche sulla solidità delle scuole, edifici pubblici, ed edifici privati e la successiva e conseguente realizzazione di progetti di adeguamento antisismico sugli stessi.

Nelle zone a rischio sismico 1 saranno finanziate le verifiche di vulnerabilità di tutti gli edifici scolastici ed edifici privati relativi progetti di adeguamento.

Sarà incentivata la progettazione per la difesa sismica degli edifici grazie al sovvenzionamento di 10 crateri pilota per un importo fino a 25 milioni di euro per l’anno in corso.

Il decreto legge stanzia inoltre un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2017; 70 milioni di euro per il 2018 e altri 70 milioni di euro per il 2019 che vengono concessi ai Comuni al fine di incentivare l’acquisto e la manutenzione di mezzi e attrezzature per il soccorso della popolazione civile.

Nelle zone colpite dagli eventi sismici è prevista una spesa di 150 milioni, per il 2017, finalizzata ad interventi urgenti per la ricostruzione pubblica e privata.

La manovrina correttiva inoltre incrementa di 327 milioni di euro le risorse del Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma (previsto dall’articolo 4, comma 1 del DL 189/2016). Tale disposizione è stata introdotta per far fronte alle necessità finanziarie per la prosecuzione a seguito della cessazione dello stato di emergenza. Specificatamente: 200 milioni di euro già erogati per il 2016; 63 milioni di euro per l’anno 2017 e 132 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019.

Sono create zone franche all’interno dei Comuni del Cratere per il sostegno al reddito e all’attività industriale delle imprese. Le stesse, infatti, potranno godere dell’esenzione Irpef ed Ires fino ad un ammontare di 100 mila euro di reddito annuo. Le pmi potranno, altresì, beneficiare dell’esenzione dell’Imu e dei contributi previdenziali e assistenziali nonché dell’Irap su una produzione fino a 300mila euro all’anno.

CONFERMATA L'ESTENSIONE DELLO SPLIT PAYMENT AI PROFESSIONISTI DAL 1° LUGLIO. È stata confermata l'estensione dello split payment ai professionisti a partire dal prossimo 1° luglio. Il meccanismo della “scissione dei pagamenti” prevede che le amministrazioni pubbliche, gli enti locali, le aziende partecipate dalla P.A. e le società quotate a Piazza Affari versino l'Iva esposta in fattura dai committenti direttamente nelle casse dell'Erario. Secondo le stime lo split payment esteso ai professionisti potrebbe fruttare un incremento del gettito Iva pari a 1 miliardo di euro nel 2017 e di circa 1,5 miliardi nel 2018.

La decisione del governo è stata duramente contestata da Confprofessioni che ha ricordato come i professionisti versino già la ritenuta d'acconto, hanno l'obbligo della fatturazione elettronica e della trasmissione trimestrale dell'Iva. Secondo il presidente Stella, la scissione dei pagamenti Iva sottrae preziosa liquidità agli studi professionali in una fase di grave crisi economica dei liberi professionisti.

Leggi anche: “In Gazzetta la manovra correttiva. Soluzione su Durc e rottamazione cartelle

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