Alberto Montanini, presidente di Assotermica, l’associazione dei costruttori di apparecchi e componenti per apparecchi termici all’interno di Anima/Confindustria, ha segnalato alcuni dubbi e inviato le richieste al ministero dello Sviluppo economico in merito alla bozza di testo della legge di Bilancio 2018 recentemente varata dal Consiglio dei Ministri.
«La bozza contiene, come auspicato, una proroga a tutto il 2018 delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, ma contestualmente prevede una riduzione del beneficio al 50% per le caldaie a condensazione» scrive il presidente Montanini. «Tale novità viene giustificata riferendosi a quanto già preannunciato nella recente Strategia energetica nazionale in tema di rimodulazione. L’associazione che rappresento comprende la necessità di premiare gli interventi secondo una logica di costo-beneficio e proprio per questo motivo ritiene che le caldaie a condensazione rappresentino una tra le soluzioni più efficaci. Al contrario, il depotenziamento dell’incentivo - che già oggi sconta il fatto di essere ripartito su dieci anni - lo renderebbe ancor meno attrattivo. E’ anche importante sottolineare che, attualmente, stiamo assistendo a un fenomeno di crescita nelle vendite di caldaie a camera aperta, quindi a più bassa efficienza, che potrebbe ulteriormente acuirsi a causa di una perdita d’interesse nei confronti degli apparecchi a condensazione».
Assotermica propone di:
- rimodulare al 50% l’aliquota per le sole caldaie a condensazione di prima soglia, cioè quelle in classe B secondo il Regolamento europeo di etichettatura energetica 811/2013;
- mantenere al 65% l’aliquota per le caldaie in classe A, che sono ben al di sopra dei limiti di legge per l’immissione di apparecchi di riscaldamento sul mercato;
- richiedere la contestuale installazione di sistemi di termoregolazione più evoluti per poter accedere al 65%: contemporanea installazione di controlli di temperatura appartenenti alle classi V, VI oppure VIII, come definite dalla Comunicazione della Commissione 2014/C 207/02 e installazione di valvole termostatiche nelle stanze non direttamente controllate dal controllo di temperatura e/o dal sensore ambiente.
Vi è inoltre un ulteriore importante elemento da segnalare: attualmente la detrazione del 65% è prevista anche per i generatori d’aria calda a condensazione, che si vedrebbero fortemente penalizzati se subissero un “taglio” dell’aliquota come ipotizzato nella bozza in discussione.
«Per quest’ultima tipologia di apparecchi, che rappresentano una nicchia di eccellenza del sistema industriale italiano, chiediamo di lasciare inalterate le detrazioni fiscali con una proroga secca dell’attuale strumento», continua il presidente Montanini.
Si segnala l’assenza di una specifica voce relativa agli apparecchi ibridi di riscaldamento, composti da una pompa di calore (elettrica o a gas) e da una caldaia a condensazione, gestite da una logica integrata di funzionamento. «Tali apparecchi, che sono espressamente concepiti in fabbrica per funzionare in abbinamento tra loro, costituiscono una delle migliori soluzioni per l’esistente perché ottimizzano il funzionamento di entrambe le tecnologie; essi sono stati riconosciuti dal Conto Termico e già ENEA si era espressa positivamente in passato con una FAQ di chiarimento; l’inserimento a pieno titolo nel nuovo testo legislativo sarebbe il riconoscimento di una tecnologia che proprio in Italia vede il mercato di riferimento e di maggior crescita in Europa», chiude il presidente Montanini.
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