La Manovrina correttiva approvata dall'Aula di Montecitorio – LEGGI TUTTO - “ha positivamente introdotto nuove risorse per la progettazione di opere pubbliche in zone sismiche, ma potrebbe togliere dal mercato una buona fetta di incarichi se non si chiarirà bene il ruolo di Invitalia e Cassa Depositi e Prestiti". Così commenta Giorgio Lupoi, vice presidente dell'Oice - l'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria - in merito all'articolo 41-bis del testo del decreto-legge n. 50/2017.
La norma oggetto di attenzione da parte dell'Oice, inserita in Commissione con un emendamento del relatore, prevede che sia istituito un fondo per la progettazione definitiva ed esecutiva di opere pubbliche nelle zone a rischio sismico, per un totale di 40 milioni nel triennio 2017/2019, e consente ai comuni beneficiari del contributo di procedere all'affidamento della progettazione anche attraverso convenzioni con Invitalia, Cassa Depositi e Prestiti e società da esse controllate, con oneri a carico del contributo concesso.
"Siamo particolarmente soddisfatti - ha detto Giorgio Lupoi - dell'iniezione di risorse per finanziare la progettazione di nuove opere e per l'adeguamento di quelle esistenti nelle zone a rischio sismico, ma rileviamo qualche rischio per le modalità di affidamento degli incarichi. Non vorremmo - ha detto Giorgio Lupoi - che si trattasse dell'ennesima sottrazione al mercato, in via convenzionale, di incarichi di progettazione. Pur comprendendo che le convenzioni possono essere di ausilio e supporto per le amministrazioni che intendono velocizzare i processi, è importante verificare che attraverso questi strumenti non si sottraggano occasioni di mercato ai professionisti, agli studi e alle società, pena lo scadimento della qualità e l'incremento dei tempi. Inoltre, tutto ciò non sarebbe molto logico visto che - ad esempio - per la ricostruzione post terremoto 2016 professionisti e società sono stati chiamati ad iscriversi presso l'elenco della Struttura tecnica di missione, confidando di essere scelti, con le procedure ad evidenza pubblica previste dal codice dei contratti pubblici, e quindi in concorrenza".
L'Oice chiede quindi massima attenzione: "Occorrerà - conclude Giorgio Lupoi - fare ben comprendere agli operatori privati, in completa trasparenza, regole e modalità di gestione delle procedure. Confidiamo che si faccia chiarezza e che le procedure del codice dei contratti pubblici, che fa della centralità del progetto un principio ispiratore, siano seguite ed applicate".
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