Niente tetto all'energia incentivabile: il Gse accoglie la richiesta di assoRinnovabili in merito ai criteri individuati nel Documento Tecnico di Riferimento (DTR) per il mantenimento degli incentivi in Conto Energia.
In una nota inviata il 26 giugno scorso al presidente di assoRinnovabili Agostino Re Rebaudengo, il rappresentante del Gestore dei Servizi Energetici precisa che “in ragione del fatto che le criticità rilevate dalle Associazioni attengono in via principale alla soglia di producibilità incentivabile, di cui all'Appendice A del DTR, il GSE, allo stato, proseguirà nell'attività di valutazione in conformità alle regole di cui al DTR, viste le migliaia di richieste già pervenute, garantendone il riscontro nel rispetto di termini predefiniti e di criteri omogenei, senza tuttavia applicare il calcolo del valore di soglia, che sarà successivamente disciplinato, all'esito delle interlocuzioni in corso e degli adeguamenti normativi che dovessero intervenire al riguardo”.
IL NODO DELLA SOGLIA MASSIMA DI ENERGIA INCENTIVABILE. Ricordiamo che secondo assoRinnovabili “l’introduzione - e le modalità di calcolo - di una “soglia massima” di energia incentivabile, non prevista dalle disciplina incentivanti degli impianti fotovoltaici, limiterebbe fortemente la possibilità di realizzare interventi di gestione ordinaria e di efficientamento/ammodernamento degli impianti. Ciò produrrebbe effetti negativi non solo in capo agli operatori ma anche su tutto l’indotto che opera nell’ambito dell’O&M (produttori di componentistica, verificatori, collaudatori) e da ultimo, ma non meno rilevante, sull’intero sistema che dovrebbe farsi carico della presenza di un parco produttivo inefficiente e obsoleto”.
In relazione al criterio di definizione della soglia massima di energia incentivabile, l’Associazione ritiene che la tabella 1 presente nel DTR sia estremamente penalizzante e non rappresentativa della reale produzione degli impianti. Pertanto, ha proposto che il calcolo venga effettuato secondo la seguente metodologia:
- nel caso di impianti che beneficiano dell’incentivo da almeno tre anni solari (1° gennaio – 31 dicembre), la soglia sarà pari al valore massimo di energia prodotta, su base annua, incrementato: a) del 15% per impianti entrati in esercizio da meno di quattro anni; b) del 12% per impianti entrati in esercizio da più di quattro anni ed entro il decimo anno; c) del 10% per impianti entrati in esercizio da più di dieci anni;
- nel caso di impianti che beneficiano dell’incentivo da meno di tre anni solari, la soglia sarà pari al valore di producibilità determinato facendo riferimento al database ufficiale PvGis climate SAF (http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/) approvato dalla Comunità Europea. In particolare, da tale database è possibile ottenere l’irraggiamento annuale medio anche su base comunale, tale valore dovrà quindi essere moltiplicato per un valore pari ad 82% (valore medio che tiene conto del “perfomance ratio” degli impianti e della relativa disponibilità). Si segnala inoltre che tali valori dovranno essere incrementati del 20% per impianti ad inseguimento monoassiale e del 30% per impianti ad inseguimento biassiale.
assoRinnovabili, inoltre, ritiene opportuno consentire al Soggetto Responsabile l’applicazione del secondo criterio anche per impianti fotovoltaici in esercizio da più di tre anni, specificando tale opzione all’atto della richiesta di “valutazione preliminare di ammissibilità”. In questo modo verrebbero tutelati quegli operatori che, per motivi indipendenti dalla loro volontà, gestiscono un impianto che ha avuto problemi infrastrutturali e che conseguentemente ha prodotto meno del previsto nel periodo precedente la data di richiesta di modifica.