“Allestire una banca dati, a livello centrale, che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo stato e la manutenzione di tutte le nostre infrastrutture, certificando altresì, per 4 ognuna di esse, l’intervento di manutenzione da ultimo adottato, nonché quelli in programma, così da poter operare tempestivamente nella segnalazione degli interventi di riammodernamento del nostro patrimonio infrastrutturale, secondo un preciso ordine gerarchico di importanza e di urgenza.”
Lo chiede al Governo una risoluzione approvata ieri dalla Camera dei Deputati. Essa impegna il Governo anche ad adottare “ogni utile provvedimento volto a garantire la trasparenza delle procedure di ispezione e controllo delle infrastrutture stradali e di collaudo degli interventi realizzati, disponendo altresì rinnovati collaudi o verifiche in ordine al mantenimento dei requisiti di sicurezza delle opere”.
Si chiede inoltre di “assumere iniziative volte a potenziare le funzioni pubbliche di vigilanza e controllo delle infrastrutture stradali, aumentando le risorse riferibili al funzionamento della Struttura di Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali e avvalendosi di personale in possesso delle competenze e dei requisiti di professionalità ed esperienza richiesti per l'espletamento degli incarichi, garantendo neutralità e imparzialità di giudizio, senza attenuare in alcun modo l’autonomia responsabilità del soggetto concessionario”.
La risoluzione impegna l'Esecutivo a “valutare la costituzione di una struttura appositamente dedicata che possa utilmente effettuare le occorrenti attività di verifica e controllo su tutte le infrastrutture di mobilità e collegamento”.
Inoltre impegna il Governo:
- a verificare se, in relazione al rapporto di concessione con Autostrade per l’Italia s.p.a, vi siano gli estremi per la revisione, la revoca o la risoluzione della concessione, in relazione sia all’oggettivo difetto di buona custodia, testimoniato dal collasso del ponte Morandi, che in relazione alle risultanze della Commissione ispettiva istituita presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nonché degli accertamenti medio tempore compiuti dall’autorità giudiziaria;
- a valutare, ferma restando la salvaguardia della funzionalità delle infrastrutture nel periodo transitorio, ogni implicazione in merito all’opportunità di affidare la ricostruzione del ponte Morandi ad un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica, riconoscendo comunque prioritariamente un obbligo di partecipazione degli oneri relativi alla medesima ricostruzione in capo alla società concessionaria;
- a valutare la possibilità di individuare un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica subentrante nel rapporto concessorio, ferma restando la salvaguardia della funzionalità delle infrastrutture nel periodo transitorio;
- a promuovere il coinvolgimento delle aziende operanti nel territorio di Genova nella ricostruzione del viadotto Morandi, ponendo in essere ogni utile iniziativa, anche al fine di assicurare che la ricostruzione avvenga in tempi non superiori ad un anno e garantendo anche un incisivo controllo dello Stato sia sul processo di ricostruzione che sulla manutenzione autostradale;
- a verificare la regolarità delle procedure che hanno condotto alla stipula dei contratti concessori e se i contenuti di questi ultimi non configurino responsabilità, soprattutto da un punto di vista contabile, in capo ai soggetti che li hanno stipulati, sottoponendo al giudizio della Corte dei Conti tutti gli atti utili per tale accertamento;
- a garantire tempestivamente e comunque non oltre il prossimo 30 novembre a tutti i cittadini che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni a causa del crollo del ponte Morandi una sistemazione dignitosa, individuando anche idonee forme di aiuto in ordine alle rate dei mutui che molte famiglie sono costrette a pagare;
- ad aiutare le imprese operanti nell’area del crollo del ponte a riprendere i cicli produttivi, prevedendo forme di agevolazione fiscale o incentivi di altro tipo;
- a porre in essere, nelle more della ricostruzione del ponte, ogni iniziativa possibile per agevolare la viabilità dell’area metropolitana genovese, così gravemente lesa dal collasso del ponte Morandi;
- a predisporre uno specifico e straordinario piano per la mobilità urbana ed extra urbana nella città di Genova al fine di ottenere una rete integrata dei mezzi di trasporto dalla strada al ferro, al mare;
- a riattivare pienamente, in sinergia con tutte le autorità locali competenti e anche al fine di mantenere i livelli occupazionali, i flussi economici e imprenditoriali collegati al porto di Genova, prevedendo sistemi efficienti di accesso privilegiato all’area portuale col mantenimento di elevati standard di sicurezza.