Superano i cento milioni di euro le risorse disponibili per il rilancio economico e produttivo delle imprese dislocate nelle aree terremotate. I fondi provengono dalla solidarietà dell’Unione europea a favore delle regioni dell’Italia centrale colpite dal sisma. Le Marche hanno beneficiato di un contributo aggiuntivo di 248 milioni, da ripartire tra diversi interventi.
Al rilancio produttivo sono stati destinati 100,5 milioni, mentre 142 vanno al settore delle opere pubbliche. Le nuove risorse vengono rese disponibili attraverso una riprogrammazione del Por Marche Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) che prevede adesso un nuovo Asse prioritario: il numero 8 che finanzia la “Prevenzione sismica e idrogeologica, il miglioramento dell’efficienza energetica e il sostegno alla ripresa socioeconomica delle aree colpite dal sisma”. Il Fesr Marche ha ora a disposizione una dotazione complessiva superiore a 585 milioni di euro, rispetto ai 337 iniziali.
“I 100 milioni aggiuntivi vanno a sommarsi ai 192 milioni già stanziati dal programma ordinario, andando a comporre un monte risorse regionale per il sistema delle imprese pari a 292 milioni, quando il Fesr 2007/13 aveva nel suo complesso 288 milioni per tutti gli interventi previsti. Adesso le risorse per le imprese, da sole, superano la dotazione finanziaria del precedente settennio”, ha sottolineato l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora.
Nelle prime settimane del 2018 la Giunta regionale ha definito dodici interventi da realizzare nel settore imprenditoriale, condividendoli con il Forum del partenariato economico e sociale. Gli investimenti destinati al sistema delle imprese in area sisma saranno attuati tramite graduatorie e alcuni con lo scorrimento di quelle esistenti, non finanziate per carenza di risorse. “Un metodo veloce per rifinanziare le attività idonee, che accelera la ricaduta delle risorse sul territorio - ha commentato il presidente Luca Ceriscioli – In questo modo sarà possibile far marciare la ricostruzione materiale dei luoghi con quella produttiva, parallelamente alle previsioni del Piano strategico che punta al rilancio delle zone terremotate attraverso l’innovazione e il sostegno agli investimenti produttivi”.
L’assessora Bora ha chiarito che “l’intenzione della Regione è quella di sostenere, prioritariamente, le filiere e i progetti promossi da imprese in rete anche con operatori che hanno l’attività fuori dall’area del cratere, ma che assicurano un contributo importante, in termini di risultati, all’economia dell’area colpita. I criteri di selezione dei progetti sono stati orientati alle peculiarità del sistema economico dell’area, già fragile prima degli eventi sismici, rappresentato da una significativa presenza di imprese di servizi e del settore agro alimentare, oltre ai settori tradizionali che caratterizzano il territorio marchigiano (industria e artigianato, commercio e turismo) e della presenza qualificata di due Università che sono in grado di dare un importante sostegno in termini di ricerca e competitività”.
Ha fornito anche il cronoprogramma per quanto riguarda i tre bandi che usciranno entro giugno, “particolarmente attesi dal territorio. Promuoveranno, con 6 milioni, le attività imprenditoriali a sostegno delle istituzioni pubbliche che operano a favore delle fasce più deboli e disagiate della popolazione. Con 10 milioni la competitività delle aree colpite dal sisma e con 15 milioni le filiere del Made in Italy presenti nelle zone terremotate”.
Per quanto riguarda lo scorrimento di graduatorie su bandi che hanno ottenuto un grande interesse da parte delle imprese del cratere, “confermiamo – ha detto Bora – stanziamenti aggiuntivi di 8 milioni per l’innovazione e aggregazione in filiere delle Pmi culturali e creative, della manifattura e del turismo; di altri 8 milioni per quello che finanzia il miglioramento della qualità e sostenibilità, efficienza energetica e innovazione tecnologica delle strutture ricettive e di 5 milioni per scorrere i progetti presentati sul bando Aree di crisi del Piceno”.
L’assessora ha concluso considerando “il sostegno delle imprese sociali, una assoluta novità che riteniamo essere importante per il rilancio delle aree colpite dal sisma, Così come lo stanziamento di 9 milioni per favorire l’accesso al credito nell’ambito dell’iniziativa destinata all’aggregazione dei Confidi, capace di movimentare fino a 300 milioni di investimenti”.