Mercato

Marmomac: la fiera che unisce tradizione e innovazione

A colloquio con l’AD di Veronafiere per parlare del presente e del futuro della grande rassegna fieristica scaligera che punta molto sul Nord America

lunedì 29 luglio 2024 - Redazione Build News

Veronafiere_Maurizio_Danese_Federico_Bricolo (1) L’Amministratore Delegato di Veronafiere, Maurizio Danese (a destra), con Federico Bricolo, Presidente dell’ente fieristico veronese

Il mondo del marmo e  tecnologie annesse rappresenta in Italia un settore che esporta il 70% della propria produzione. Ogni due anni questo mondo trova spazio a Verona per la fiera Marmomac: una vetrina privilegiata vetrina italiana nel mondo. La fiera veronese rappresenta infatti lo stato dell’arte sia a livello di prodotti finiti che di tecnologie per la lavorazione, essendo inoltre in grado di unire la tradizione con l’innovazione, grazie a imprenditori con una lunga storia aziendale alle spalle, che investono nella ricerca e nello sviluppo, lavorando a fianco di designer e architetti visionari. In attesa dell'edizione 2024, abbiamo incontrato l’Amministratore Delegato di Veronafiere, Maurizio Danese, per analizzare lo scenario in cui si colloca la manifestazione e le prospettive di sviluppo future.

Dal lontano 1965, quando ha visto la luce per la prima volta, Marmomac ha costantemente ampliato la sua importanza nazionale e internazionale: qual è oggi l’identikit della manifestazione?

L’identikit parte dai risultati dell’ultima edizione: Marmomac 2023 ha segnato una presenza di 1.507 aziende espositrici provenienti da 54 paesi, confermando il ruolo di Veronafiere come principale hub mondiale per il settore della pietra e delle tecnologie di lavorazione. È stato un vero successo del business, con quattro giorni intensi che hanno visto il completo esaurimento del quartiere fieristico: 12 padiglioni e 3 aree esterne occupate, per un totale di oltre 76mila metri quadrati netti. La forte tendenza verso l'internazionalità si osserva anche tra i visitatori, con buyer accreditati provenienti da 138 nazioni diverse. Abbiamo registrato un aumento del 10% nelle presenze degli operatori rispetto al 2022, superando le 51mila persone. Ancora più significativo è stato l'aumento del 15% nel numero di visitatori esteri, che hanno rappresentato il 66% del totale.

È giusto ritenere che questa fiera rappresenti oggi una tra le più prestigiose rassegne al mondo nel settore del marmo, granito e delle pietre naturali?

Assolutamente sì, possiamo affermare con sicurezza che Marmomac si è confermata la principale fiera del comparto litico a livello mondiale. Ci sono diversi motivi che rendono Marmomac un evento di spicco nel settore. In primo luogo, la completezza dell’offerta presentata: Marmomac rende protagonista l'intera filiera e questo offre agli operatori un'esperienza completa e una visione globale dell'industria lapidea. In secondo luogo, l'internazionalità: con il 68,5% delle aziende espositrici provenienti dall'estero e buyer accreditati da 138 Paesi diversi, Marmomac offre una piattaforma globale per il networking e il business. Un altro punto di forza distintivo è l’impegno in cultura e formazione. La fiera non si limita a essere una piattaforma commerciale, ma promuove la cultura della pietra naturale attraverso iniziative come The Plus Theatre e A matter of stone, curato da Elle Decor. Questi padiglioni offrono uno spazio per la promozione dell'utilizzo del marmo nel settore del lusso e del design d'interni, nonché lo sviluppo di conoscenze e applicazioni da condividere tra architetti e designer. Infine, c’è la forte spinta sull'incoming: a Marmomac i buyer non solo hanno accesso al meglio dell'offerta lapidea internazionale, ma possono anche vivere lo stile e la bellezza del nostro Paese.

VeronaFiere ha sempre puntato a far crescere la manifestazione, investendo consistenti risorse nella sua promozione: ci piò parlare di questo aspetto, focalizzando l’attenzione sugli ultimi impegni e sui prossimi, fino all’edizione in programma dal 24 al 27 settembre nel quartiere espositivo?

In effetti, Veronafiere continua a dimostrare un impegno costante nella valorizzazione del comparto della pietra naturale Quest'anno, particolarmente significativo è stato l'impegno di Marmomac in una missione imprenditoriale a Chicago dal 14 al 16 maggio, durante la quale sono state coinvolte aziende italiane ed estere in incontri presso alcuni dei più importanti studi di sviluppatori e architetti del Nord America. Questo impegno dimostra la determinazione di Veronafiere nel consolidare e ampliare la presenza internazionale della manifestazione, confermando il suo ruolo di punto di riferimento per il settore lapideo a livello globale.

Quanto è vicino e supporta l’attività di Veronafiere in questo comparto, così importante e strategico per il Made in Italy, l’ICE, Istituto per il Commercio con l’Estero?

L'ICE, anche per il 2024 supporta l'attività di Veronafiere nel comparto lapideo, fornendo un sostegno importante attraverso la presenza di 260 top buyer divisi tra interessati alla tecnologia e agli accessori, nonché tra contractor, architetti, designer e interior designer. Questi acquirenti provengono sia dai principali mercati consolidati dell'industria lapidea, come Germania, Francia, e Regno Unito, che dai mercati emergenti più promettenti, come Turchia, Arabia Saudita, Cina, Indonesia, Marocco, Polonia e Qatar. A questi si aggiungeranno le delegazioni organizzate dalla rete dei delegati di Veronafiere.

Le guerre e le crisi internazionali in corso rischiano di ricadere in maniera pesante sullo sviluppo del comparto in Italia, con ricaduta sull’export?

Nonostante la difficile contingenza geopolitica ed economica, non ci sono criticità nelle adesioni alla manifestazione. Le aziende segnalano un forte impatto dei costi logistici e un rallentamento degli ordinativi nel comparto tecnologia. Il clima, tuttavia, è di fiducia per una ripartenza nel secondo semestre.

Quali sono attualmente, i mercati di riferimento esteri che forniscono il maggior numero di visitatori a Marmomac?

All’ultima edizione c’è stato un grande afflusso dal continente americano con un +29%, grazie ai forti incrementi di arrivi da Stati Uniti, Canada e Brasile. E poi abbiamo assistito al grande ritorno dalla Cina oltre alla partecipazione dall’Europa, in particolare da Germania, Spagna e Francia.

Veniamo alla prossima edizione in programma nel mese di settembre: può anticiparci qualche novità? A quali progetti, in particolare, state lavorando con maggior convinzione?

Ci saranno molte novità e altrettante conferme. In particolare, stiamo lavorando con grande impegno per potenziare ulteriormente gli aspetti legati alla cultura e al design. Il padiglione realizzato collaborazione con Elle Decor sarà arricchito con una vasta gamma di proposte provenienti da aziende di altissimo livello, offrendo ai visitatori un'esperienza unica nel mondo del lusso e del design d'interni. Inoltre, siamo nel vivo dei progetti legati alle mostre e alle installazioni artistiche, oltre alla definizione del programma di eventi e talk con autorevoli nomi del settore.

L'intervista è a cura di Maurizio Pedrini 
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