Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Torino ha eletto come nuovo presidente l’architetto Massimo Giuntoli, già presente nel Consiglio in qualità di vice presidente. Questa decisione segue le dimissioni del presidente uscente Marco Aimetti per incompatibilità con la nuova carica assunta di componente del Consiglio Nazionale degli Architetti.
Nato nel 1969, Giuntoli ben rappresenta il cambiamento avvenuto negli ultimi anni nella professione dell’architetto, categoria che non identifica più solo colui che progetta edifici o pianifica la struttura urbana di una città, ma al contrario colui che svolge attività estremamente eterogenee, dall’interior design al riuso del territorio, dalla prevenzione incendi alla certificazione energetica, dalla sicurezza alla mediazione civile.
“La figura dell’architetto è interdisciplinare” afferma il presidente “è un caleidoscopio di competenze da spendere nella società civile. Se la progettazione è in crisi, dobbiamo immaginare nuovi modi per essere architetto, dobbiamo spendere la professione in modo differente, senza dimenticare l’architettura con la A maiuscola. Comunicare con efficacia le attività dell’architetto e far conoscere ai cittadini questa ricchezza è uno dei primi obiettivi della mia presidenza”.
Giuntoli sin dal 1998 ha scelto di seguire un percorso formativo e lavorativo in un settore specifico e non tradizionale della professione: opera come Coordinatore per la sicurezza e Responsabile del servizio di prevenzione e protezione per committenze pubbliche e private e ha fondato la società di ingegneria Gruppo Torinoprogetti srl con sede in Torino, di cui è presidente. Su questi temi collabora da lungo tempo con l’Ordine degli Architetti e con la Fondazione per l’architettura in qualità di docente dei corsi di formazione dedicati alla sicurezza nei luoghi di lavoro e nei cantieri; inoltre è il coordinatore e tra gli ideatori del Forum internazionale della Sicurezza, evento dell’Ordine di Torino nato nel 2013, che intende promuovere anche grazie alla collaborazione con altri ordini professionali la cultura della sicurezza e della prevenzione.
Un’altra priorità di questa seconda parte di mandato è quella del lavoro: “è la parola d’ordine che deve guidare l’operato del Consiglio” continua Giuntoli “trovare nuove opportunità professionali per la nostra categoria è la scommessa per il futuro. È necessario però un cambiamento di mentalità anche degli stessi architetti, che devono imparare a dialogare con il mondo dell’imprenditoria e con gli altri soggetti economici. Per questa ragione intendo favorire le occasioni di incontro tra i professionisti e il settore della produzione, per promuovere da un lato la comprensione nella classe dirigenziale del valore aggiunto degli architetti e dall’altro rendere visibili nuove occasioni di lavoro per i professionisti.”
Un terzo aspetto è quello della sede dell’Ordine e della Fondazione per l’architettura. “Attualmente non soddisfa le esigenze di accessibilità e non ha spazi per tutte le attività che noi e la Fondazione svolgiamo. Vorremmo creare un luogo di riferimento per il dibattito sull’architettura a Torino, un punto d’incontro che diventi laboratorio di idee, capace di “scendere in strada” e rivolgersi alla citta?. Una sede in cui gli architetti possano sentirsi a casa, ma aperta anche ai cittadini”. Nei primi due anni del mandato dell’attuale Consiglio è stato fatto molto per raggiungere questo obiettivo; Massimo Giuntoli intende proseguire su questa strada, attraverso decisioni in accordo con il Consiglio, per ottenere un risultato concreto entro la fine del suo incarico.
“Infine” conclude il presidente “voglio proseguire nell’azione di radicamento territoriale, portando avanti l’impegno ad avviare e consolidare relazioni con le istituzioni locali e con gli altri organi di rappresentanza degli architetti. A riprova, con la seduta di oggi torniamo a far parte della Federazione Interregionale degli Architetti del Piemonte e della Valle d’Aosta, da cui l’Ordine di Torino in passato si era allontanato.”