Negli ultimi anni si sta investendo molto per guidare il comparto dell'edilizia nella direzione della sostenibilità ambientale approcciando logiche di economia circolare. Non stupisce quindi che gran parte della ricerca scientifica sia impegnata nello sviluppo di nuovi materiali a partire dagli scarti e che possano essere prodotti con processi a basso impatto ambientale.
Si inserisce a pieno titolo in questo filone l'innovazione sviluppata da un gruppo di studenti dell'Università di Cape Town, in Sudafrica, che ha realizzato i primi mattoni da costruzione composti di urina umana.
Precipitazione batterica di carbonato di calcio
Il processo messo a punto per realizzare i bio-mattoni sfrutta la cosiddetta precipitazione batterica di carbonato di calcio, che in natura porta alla formazione delle conchiglie, grazie alla capacità di alcuni microorganismi di sintetizzare carbonato di calcio a partire da composti quali l’urea e cloruro di calcio.
Gli scienziati hanno riprodotto questo processo in laboratorio, riempiendo alcuni stampi con della sabbia e mettendola a contatto con l’urina umana e facendola così colonizzare da microrganismi che producono ureasi, un enzima che, attraverso una complessa reazione chimica, rilascia ioni di carbonato che vanno a combinarsi con gli ioni di calcio in eccesso per formare il carbonato di calcio. In questo modo i mattoni si compattano senza necessità di essere cotti nei forni, come avviene nei processi tradizionali.
“Se si desidera un mattone più resistente basta lasciare agire i batteri per più tempo”, ha dichiarato Dyllon Randall, docente di ingegneria e co-autore della ricerca, che è stata pubblicata sulle pagine del Journal of Environmental Chemical Engineering e che è ancora in fase di studio e ottimizzazione.