Dal 1° gennaio 2021 entreranno in vigore le nuove regole sulle emissioni delle automobili: per le auto di nuova immatricolazione i limiti di emissioni di CO2, al momento fissati a 160 g/km, dovranno raggiungere nel 2020 i 95 g/km per arrivare ai 70 g/km nel 2025. L’addio alle macchine cosiddette endotermiche è quindi un tema che le case automobilistiche di tutto il mondo stanno già affrontando.
Secondo l’E-Mobility Report dell'Energy & Strategy del Politecnico di Milano in Italia nel trimestre gennaio-marzo 2016 si contavano 1.500 veicoli elettrici, assolutamente marginali rispetto ai 25.000 veicoli venduti in Norvegia e ai 16000 in Germania.
Se questa era la situazione fino agli anni scorsi, oggi sono più di 260.000 le auto elettriche presenti sul territorio nazionale, secondo i dati forniti da Alix Partner, aggiornati a settembre 2017. A queste si aggiungono tutti i veicoli quali moto, furgoni, biciclette che sempre più nel futuro prossimo richiederanno alle costruzioni pubbliche e private nuove pertinenze, con l’installazione di unità di ricarica obbligatorie.
E’ questo lo scenario che si presenta nel settore dell’electric mobility presentato durante il workshop dell’Electric Mobility Way all’interno del programma di That’s Smart, lo spazio di MCE Mostra Convegno Expocomfort dedicato alle tecnologie elettriche. La 41a edizione di MCE si fa parte attiva per creare sinergie con il settore idrotermosanitario, con l’obiettivo di identificare soluzioni impiantistiche integrate e all’avanguardia per i professionisti della progettazione, dell’installazione e della gestione efficiente dell’energia negli ambienti residenziali, commerciali e industriali.
Questa rapida accelerazione è stata resa possibile dall’incremento del fotovoltaico residenziale che ha accompagnato il ricambio del parco vetture del cittadino, incentivandolo nell’acquisto di soluzioni alternative, tra cui i veicoli elettrici.
Per il futuro le previsioni sono addirittura più rosee; sono previsti più di 260mila nuovi posti di lavoro in Europa entro il 2030, e un taglio alle importazioni di petrolio fino a 49 mld di euro, che consentiranno l’88% di emissioni di gas in meno entro il 2050 nel settore dei trasporti. Sono i dati forniti dall’European Climate Foundation nel febbraio 2018 che fotografano il fenomeno durante la sua crescita in Europa e in Italia.
Per non perdere l’occasione e rimanere indietro rispetto al resto d’Europa, al nostro Paese viene richiesto un impegno per adeguare le infrastrutture e renderle realmente alla portata di tutti, con soluzioni di ricarica very-fast presso i distributori e l’adeguamento delle abitazioni sono infatti richiesti fino a 23 mld di investimenti nelle stazioni di ricarica di veicoli elettrici entro il 2030, dei quali 9 mld andranno a coprire le stazioni pubbliche.