L’export delle aziende italiane della meccanica, seppure in misura ridotta, continua a crescere: nel 2018 si è raggiunta la quota di 28,2 miliardi di euro (+2,3% rispetto al 2017), e il trend dovrebbe essere confermato anche nel 2019 (si prevede un +1,3%). È quanto emerge dai dati di preconsuntivo 2018 e previsioni 2019 elaborati dall’Ufficio studi di Anima Confindustria Meccanica.
Quali sono i principali Paesi di destinazione? Tra i primi dieci, gli Stati Uniti si confermano al primo posto – registrando però, per la prima volta, una crescita più contenuta (circa 2,8 miliardi di euro, con un andamento in linea con l’anno scorso). Sul calo hanno pesato probabilmente la preoccupazione per i dazi e le incertezze politiche. Si riduce la differenza con la Germania – secondo Paese di destinazione, con livelli molto simili a quelli statunitensi. Seguono Francia (2,5 miliardi) e Regno Unito, con un rallentamento che prosegue dal 2016, particolarmente rilevante nello scambio commerciale di caldaie (-9,9%).
Non accenna a fermarsi invece l’emorragia causata dalla Russia, verso cui l’Italia ha perso un ulteriore -20% rispetto all’anno scorso. Brusca frenata anche per le esportazioni veso l’Arabia Saudita che, dopo i 933 milioni di euro del 2015, nel 2018 registra solo 678 milioni di meccanica italiana importata.
Dati positivi in tutti i macrosettori. Secondo il preconsuntivo 2018 e le previsioni 2019, tutti i settori rappresentati da Anima registrano andamenti positivi – anche se quest’anno si prevede una crescita più contenuta. Si sottolinea, in particolare, la crescita del macrosettore “Impianti, macchine e prodotti per l’edilizia” (comprendente, tra gli altri, apparecchi e componenti per impianti termici, valvole e rubinetti, infissi motorizzati e automatismi per serramenti): nel 2018 ha registrato un incremento della produzione rispetto al 2017 (+2,7%), così come dell’export (+2,2%) e degli investimenti (+8,7%). Nel 2019 il trend positivo dovrebbe trovare conferma, anche se in maniera meno evidente: produzione (+1,6%), export (+1,6%) e investimenti (+1,7%).
L’industria meccanica italiana, insomma, gode di buona salute. Per l’indice di produzione 2018 (48,5 miliardi di euro, +2,4% rispetto al 2017) si tratta di un traguardo vicino ai massimi registrati dalla meccanica italiana, che nella sua storia di rilevazione statistica aveva raggiunto cifre simili solo nel 2007 e nel 2008.