Il settore della distribuzione idrotermosanitaria sta vivendo un periodo di forte crescita: i dati del fatturato parlano chiaro, con incrementi a doppia cifra non solo rispetto al 2020, ma anche rispetto al 2019, in era pre-Covid. Insomma, è molto più di un semplice rimbalzo: grazie al traino degli incentivi fiscali per le riqualificazioni energetiche e gli investimenti del PNRR, gli operatori del settore guardano con fiducia a una congiuntura economica eccezionalmente positiva.
A questo quadro positivo, però, fanno da contraltare notevoli incertezze e problematiche inedite: sul piano normativo, il caos sullo stop alla cessione multipla del credito rischia di bloccare i cantieri e vanificare i benefici dei bonus edilizi. A questo si aggiungono l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, le difficoltà di approvvigionamento, la minaccia dell’inflazione galoppante. E il timore, in definitiva, che la crescita si arresti nei prossimi anni, una volta terminato l’effetto degli incentivi e del PNRR.
“Il 2021 è stato un anno eccezionale”, ha spiegato il Presidente di ANGAISA Maurizio Lo Re nel corso del Meeting Invernale online organizzato ieri dall’associazione dei distributori ITS. Tuttavia, prosegue Lo Re, “il settore ha dovuto fronteggiare e sta fronteggiando problematiche inedite, ed è indubbio che in uno scenario simile gli operatori e il mercato hanno bisogno di chiarezza e semplificazioni”, a partire dal contestato articolo 28 del Decreto Sostegni ter, di cui si chiede al più presto l’abolizione o la modifica.
La sfida è la crescita strutturale
Se il 2021 è stato l’anno degli aiuti europei, del PNRR e degli incentivi fiscali, i prossimi anni, a partire dal 2023, saranno segnati da un graduale ritorno alla normalità : tra i 150 e i 160 miliardi dei fondi del Recovery Plan destinati all’Italia dovranno essere restituiti, e l’Unione Europea tornerà a richiedere agli stati membri una maggiore attenzione al pareggio di bilancio, una volta terminato il periodo dell’emergenza.
Questo aspetto, nel corso del Meeting ANGAISA, è stato messo in evidenza da Mariano Bella, Direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio: “I fondi del PNRR non devono avere una finalità soltanto redistributiva, ma soprattutto di crescita. Perché è solo creando valore aggiunto e crescita strutturale che si potrà far fronte nei prossimi anni alla restituzione dei fondi”. Il rischio, altrimenti, è che la crescita insufficiente riporti l’Italia nel circolo vizioso del deficit eccessivo. “Il rischio di un rallentamento c’è, bisogna accelerare sul PNRR e sulle riforme”, aggiunge Bella. Un’accelerazione tanto più necessaria quanto più cresce l’inflazione, che probabilmente caratterizzerà l’intero 2022.
L’impennata dell’inflazione si deve soprattutto a una crescita molto rapida della domanda, a fronte di un’offerta insufficiente a soddisfare tutte le richieste del mercato. Lo confermano i dati del CRESME, presentati nel corso del Meeting dal direttore Lorenzo Bellicini. La crescita del settore delle costruzioni è trainata soprattutto dalle riqualificazioni, ma si spiega anche con una maggiore resilienza del settore alla crisi economica: l’edilizia, dopo il crollo drammatico dovuto alla crisi del 2007-2008, aveva iniziato una lenta ripresa dal 2015, e per questo anche nel 2020 è riuscita a contenere le perdite.
Nel 2021 gli investimenti nelle costruzioni si concentrano soprattutto nel segmento residenziale (25,2%) e non residenziale privato (15,2%). La spesa in riqualificazione edilizia per interventi incentivati è praticamente raddoppiata tra il 2020 e il 2021, superando quota 51 miliardi. “Al netto di situazioni critiche di altra natura il quadro è positivo per il settore costruzioni che può guardare positivamente ai prossimi anni. La partita che si gioca è sul saper utilizzare questa fase per cambiare il mercato e migliorare la qualità del valore aggiunto altrimenti niente”, riassume Bellicini.