Benché all’interno del cosidetto terporary framework, ovvero il quadro provvisorio di normativa sugli aiuti di Stato, la Commissione Ue aveva fissato a suo tempo dei limiti, ovvero dei massimali. Ora viene il momento, ed è un obbligo per chiunque a vario titolo abbia ricevuto aiuti economici a seguito della crisi pandemica, autodichiarare quanto percepito. E qualora, i suddetti limiti fossero stati superati, si dovrà provvedere alla restituzione della parte eccedente.
Tutto questo sta per essere sancito con apposito decreto ministeriale da parte del Mef, la cui bozza è ora al vaglio Conferenza Stato-Città per il via libera definitivo.
Per imprese, professionisti, artigiani, partite Iva dunque si prospetta un adempimento burocratico in più. Verrebbe subito da pensare, alla faccia delle semplificazioni, che lo Stato, nel sua accezione più ampia si intende, sia già in possesso di queste informazioni, dal momento che proprio lui o una delle sue diramazioni ha concesso quegli aiuti. Ma che, per difficoltà o impossibilità a fare confluire i dati in un unico repository non sia in grado di dedurre autonomamente le informazioni di cui si chiede ora l’autocerficazione.
Oppure si tratta di un’operazione di facciata, per dimostrare alla Commissione che si stanno seguendo le direttive comunitarie: d’altronde tutta l’operazione è giustificata come attività di monitoraggio e controllo per verificare che nell’erogazione degli interventi di sostegno siano state rispettate le regole fissate dalla commissione europea nel Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza del Covid -19.
Una volta pubblicato il decreto sarà cura dell’Agenzia delle Entrate emanare a sua volta un provvedimento in cui saranno specificati i termini, le modalità e il contenuto dell'autodichiarazione.
Ma non è tutto. In caso di somme eccedenti, che dovranno essere restituite su base volontaria, andranno conteggiati anche gli interessi maturati sulle somme indebitamente ricevute. Insomma, non per fare del facile populismo, ma qui si rischia oltre al danno la beffa. E così lo Stato avrà il suo cashback.
Franco Metta