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MEF: migliorano i tempi di pagamento delle Pubbliche amministrazioni

Nel 2018 sono state pagate circa 22,1 milioni di fatture, con tempi di pagamento che mostrano in media un ritardo di sette giorni rispetto ai termini previsti dalla legge. I tempi medi di ritardo nel 2017 erano di 10 giorni, nel 2016 di 16 giorni

mercoledì 20 novembre 2019 - Redazione Build News

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Continua il miglioramento sistematico dei tempi di pagamento delle Pubbliche amministrazioni italiane. Alla luce degli ultimi dati del sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC) relativi al 2018, il Ministero dell'Economia e delle Finanze sottolinea che sono state pagate circa 22,1 milioni di fatture, con tempi di pagamento che mostrano in media un ritardo di sette giorni rispetto ai termini previsti dalla legge.

Anche tenendo conto delle code dei pagamenti delle fatture del 2018 non ancora effettuati al momento della rilevazione (che comporterà un leggero peggioramento del tempo medio di ritardo) si registra un significativo miglioramento rispetto ai tempi medi di ritardo relativi alle fatture del 2017 (10 giorni) e del 2016 (16 giorni).

Tutte le pubbliche amministrazioni sono tenute a pagare le proprie fatture entro 30 giorni dalla data del loro ricevimento, ad eccezione degli enti del servizio sanitario nazionale, per i quali il termine massimo di pagamento è fissato in 60 giorni. Il rispetto di queste scadenze è un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale e rientra nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali, su cui la Commissione Europea effettua un puntuale e rigoroso controllo. Negli ultimi anni, anche grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni dal 31 marzo 2015, il numero delle pubbliche amministrazioni che paga i fornitori con tempi medi più lunghi di quelli previsti dalla normativa vigente si è gradualmente e progressivamente ridotto.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze svolge un ruolo primario nel monitoraggio del processo di estinzione dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, attraverso l’utilizzo del sistema informatico denominato Piattaforma dei crediti commerciali (PCC), realizzata e gestita per il Ministero dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, che rileva le informazioni sulle singole fatture ricevute dalle oltre 22.200 amministrazioni pubbliche registrate.

I NUMERI DEL 2018. Nel 2018 sono state registrate oltre 28 milioni di fatture ricevute, e non respinte, dalle pubbliche amministrazioni, per un importo totale pari a 163,3 miliardi di euro, di cui 145 miliardi effettivamente liquidabili (ossia al netto della quota IVA e degli importi sospesi e non liquidabili).

La Piattaforma ha rilevato i pagamenti relativi a 22,1 milioni di fatture, per un importo pari a 128,3 miliardi di euro, che corrisponde a circa l’88,5% del totale (al netto della quota IVA e degli importi sospesi e non liquidabili). I tempi medi ponderati occorsi per saldare, in tutto o in parte, queste fatture sono pari a 54 giorni, a cui corrisponde un ritardo medio di 7 giorni sulla scadenza delle fatture stesse.

L’ANALISI DEI DATI PER IL QUADRIENNIO 2015-2018. Le analisi condotte sui tempi di pagamento dei debiti commerciali delle Pubbliche Amministrazioni, per il periodo 2015-2018, confermano che, negli ultimi anni, le PA hanno conseguito un miglioramento dei tempi di pagamento sistematico e continuo. Tale tendenza risulta essere generalizzata e riscontrabile per i diversi comparti delle Pubbliche amministrazioni, sebbene permangano situazioni differenziate a livello territoriale.

Rispetto al dato medio nazionale, il Nord presenta tempi di pagamento mediamente inferiori di 8 giorni, il Sud fa registrare un valore medio superiore di 11 giorni, nel Centro emerge un tempo medio di pagamento di 3 giorni superiore. Differenze si riscontrano anche nei tempi di pagamento dei diversi Enti.

La riduzione dei tempi di pagamento risulta, inoltre, accompagnata da un progressivo miglioramento della quota di fatture pagate nei termini di legge, la quale aumenta, per il totale delle PA, dal 50,6% dell’importo delle fatture emesse nel 2015, al 64,3% di quelle emesse nel 2018.

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