In un quadro di debolezza del mercato, la terza edizione dell’indagine di REF-E sull’installazione di apparecchi per la climatizzazione nel segmento residenziale mette in evidenza, ancora una volta, chiari trend di penetrazione delle tecnologie efficienti e rinnovabili.
Ciò vale soprattutto per il segmento autonomo, in cui continua la forte diffusione di apparecchi a biomassa (soprattutto a pellet) e in minor misura delle PDC, sia come apparecchi ausiliari, sia come apparecchi che soddisfano una quota maggioritaria del fabbisogno di riscaldamento. L’incremento del peso degli apparecchi principali rispetto al totale di apparecchi a biomassa installati, desumibile dal confronto dei dati raccolti per il 2013 e per i due anni precedenti, è uno dei segnali più marcati che si cattura in esito alla rilevazione, in quanto ci si può attendere che questo trend inizi a produrre impatti significativi sul mix energetico, intaccando più di quanto sia avvenuto finora la domanda di combustibili fossili.
Nel settore centralizzato resta significativa la distanza tra tecnologie fossili e rinnovabili, sia nei flussi, sia negli stock.
La stima aggiornata degli stock mette in evidenza la scarsa variazione del numero di apparecchi a gas presenti nell’autonomo e nel centralizzato, mentre è evidente la crescita degli stock di PDC e biomassa, oltre che di apparecchi per la connessione a reti di teleriscaldamento.
Nonostante sia evidente, nella percezione degli installatori intervistati, l’impatto degli incentivi in essere sulla competitività delle tecnologie più sostenibili e siano altresì riconosciuti, rispetto alle stesse tecnologie, i vantaggi nei costi di funzionamento, le attese circa l’andamento complessivo del mercato sono meno rosee rispetto a quanto rilevato nelle due edizioni precedenti. Ciò segnala la persistenza degli impatti della crisi economica, e prospetta una difficile transizione da un mercato meramente guidato dall’esigenza di sostituzione di impianti giunti a fine vita a un mercato della riqualificazione energetica.
IL MERCATO NAZIONALE DELLA CLIMATIZZAZIONE. Il trend di lieve ribasso (-1.2%) delle vendite di apparecchi per la climatizzazione nel 2013 appare piuttosto generalizzato (Figura ES.1). Fatta eccezione per gli apparecchi a biomassa, il livello delle vendite di tutti gli apparecchi resta al di sotto dei livelli pre-crisi.
Con riferimento al solo settore residenziale, si stima che il mercato valga circa 1.75 milioni di apparecchi.
Le tecnologie alimentate da gas naturale continuano a rappresentare l’aggregato principale del segmento autonomo. Continuano ad essere molto significativi i volumi di pompe di calore (PDC), in particolare di quelle aria-aria, così come quelli delle tecnologie alimentate da biomassa (soprattutto pellet), sebbene sia le une che le altre non siano in tutti i casi destinate a funzionare da sistema di riscaldamento principale.
Le tecnologie a gas dominano anche il segmento centralizzato, ma è altresì considerevole il peso degli apparecchi a gasolio, delle PDC aria-acqua e acqua-acqua, e delle sottocentrali diteleriscaldamento. Il GPL continua a rappresentare una fonte a cui si fa ampio ricorso nelle aree in cui non è presente il gas sebbene le fonti concorrenti siano sempre più forti.
L’INSTALLAZIONE E LA SOSTITUZIONE TRA TECNOLOGIE. La terza edizione dell’indagine di REF-E ha coinvolto 871 imprese di installazione operanti in tutte le aree del Paese, per poco più di 25000 apparecchi, pari a circa l’1.4% del mercato complessivo.
Il segmento autonomo. L’installazione negli edifici di nuova costruzione pesa per circa il 9% del mercato complessivo, quota in significativa discesa a causa della crisi del settore immobiliare. Conseguentemente, è l’installazione in edifici esistenti, che vale più del 90% del mercato, ad attrarre il maggiore interesse rispetto alla penetrazione delle tecnologie efficienti e rinnovabili.
Negli edifici nuovi è maggiore il peso delle tecnologie che impiegano fonti energetiche rinnovabili: sistemi combinati gas-solare, pannelli solari, stufe a biomassa, PDC aria-acqua e acqua-acqua. Di converso, nei secondi è più elevata la quota di installazioni di apparecchi che impiegano fonti fossili e tecnologie convenzionali.
Passando alla dinamica di sostituzione, è chiaro il trend di rimpiazzo di tecnologie convenzionali con tecnologie efficienti: gas e GPL a condensazione sostituiscono prevalentemente apparecchi convenzionali alimentati dalla stessa fonte.
Quando non utilizzate per il solo raffrescamento, le PDC aria-aria penetrano a discapito delle caldaie non efficienti, oppure sono installate a integrazione di queste per fornire riscaldamento in specifici e limitati momenti dell’anno.
E’ altresì evidente la diffusione degli altri apparecchi alimentati da fonti rinnovabili, biomassa in primis: se le stufe sostituiscono o integrano in misura prevalente gli apparecchi a gas (non è tuttavia trascurabile la quota del GPL sostituito), le caldaie penetrano per larga parte a discapito dei sistemi a GPL e gasolio.
Per le tecnologie efficienti e rinnovabili, è bassa la quota di installazioni in cui si realizza la sostituzione di un apparecchio con uno dello stesso tipo: questo è un ulteriore segnale di forte penetrazione.
La quota di stufe e termocamini impiegati come sistema principale di riscaldamento è in costante incremento, nei tre anni di indagine: il dato rilevato è cresciuto da circa 20% (2011) a circa 30% (2013).
La raccolta simultanea di dati di installazione e sostituzione, che costituisce l’elemento più originale dell’indagine di REF-E, permette di determinare il saldo di penetrazione di ciascuna tecnologia.
Nella Figura ES.3 i saldi sono calcolati con riferimento ai soli apparecchi che, si stima, siano installati come sistema principale per il riscaldamento: è molto significativa la crescita degli apparecchi a biomassa, oltre a quella forse più facilmente prevedibile delle caldaie a condensazione. Per le PDC, si conclude come la crescita sia più sostenuta in termini relativi che assoluti.
Il segmento centralizzato. Anche nel segmento centralizzato appaiono evidenti le differenze nel mix tecnologico delle installazioni in edifici nuovi ed esistenti, a causa del maggior peso, nei primi, delle tecnologie o configurazioni che impiegano fonti energetiche rinnovabili (ancora una volta si tratta di flussi nazionali di apparecchi). Rispetto all’autonomo, è maggiore il peso di caldaie a condensazione e PDC aria-acqua e acqua-acqua. E’ molto significativa, soprattutto nel segmento degli edifici nuovi, la quota del teleriscaldamento, mentre il gasolio mantiene una quota importante negli edifici esistenti.
Le dinamiche di sostituzione appaiono chiaramente in favore delle tecnologie efficienti: anche in questo segmento è molto significativa la sostituzione di tecnologie convenzionali con apparecchi a condensazione e PDC. La performance degli apparecchi a biomassa in questo segmento è meno significativa rispetto all’autonomo, sebbene i dati raccolti diano un’idea chiara delle dinamiche di sostituzione, che colpiscono in misura importante sia il gas naturale, sia il gasolio e il GPL.
Infine, l’analisi dei saldi di penetrazione conferma come il gas naturale mantenga nel complesso una posizione dominante nel segmento, senza perdita di quote di mercato, e che le PDC rappresentino la tecnologia che emerge in prospettiva come concorrente del gas. Il saldo di penetrazione è positivo anche per le biomasse, ma queste non in tutti i casi concorrono con la fonte principale, essendo significativo il peso delle installazioni in assenza di rete gas.
LE STIME AGGIORNATE SUGLI STOCK DI APPARECCHI. La determinazione dei saldi di penetrazione delle tecnologie nel 2012 e nel 2013, effettuata grazie a questa edizione dell’indagine di REF-E e alla precedente, ha permesso di pervenire alla stima del numero di apparecchi nel 2013. Sia nell’autonomo, sia nel centralizzato, lo stock di apparecchi a gas è praticamente invariato in termini assoluti, per effetto della forte crescita delle caldaie a condensazione, che bilancia la riduzione del parco degli apparecchi convenzionali.
Considerando, tuttavia, la crescita del parco complessivo, il peso della fonte principale ha subito un lieve ridimensionamento.
Il bilancio è invece negativo anche in termini assoluti per GPL e soprattutto gasolio, per cui le perdite sono contenute nel solo segmento centralizzato.
Gli apparecchi a biomassa e le PDC segnano un deciso incremento, ma i dati si riferiscono sia ad apparecchi ausiliari (e nel caso delle PDC anche ad apparecchi impiegati per il solo raffrescamento), sia a sistemi principali.
In termini relativi è evidente una perdita di peso delle fonti fossili, a vantaggio delle rinnovabili.
Nel centralizzato gli stock di impianti rinnovabili restano contenuti in termini assoluti, rispetto alla consistenza di quelli di apparecchi alimentati da fonti fossili. Le utenze alimentate dal teleriscaldamento sono passate, si stima, da poco più di 560000 a più di 750000, soprattutto grazie agli incrementi registrati nel 2012.
La nuova stima degli stock di apparecchi nelle abitazioni di residenza è effettuata a partire dai dati del censimento 2011 di Istat sulla popolazione, arricchiti dalle rilevazioni effettuate attraverso l’indagine sui consumi energetici delle famiglie, di recentissima pubblicazione.
MOTIVAZIONE DELLE SCELTE, PUNTI DI FORZA, ATTESE SUGLI ANDAMENTI DEL MERCATO. La fine vita utile dell’apparecchio esistente rappresenta la principale ragione dell’installazione di una nuova tecnologia per riscaldamento: nella maggior parte dei casi, l’investimento viene effettuato meramente per sostituire un apparecchio oggetto di senescenza. La motivazione economica (costi di funzionamento eccessivi) rappresenta una ragione di importanza primaria unicamente per la tecnologia gasolio.
Le ragioni di sostituzione si collegano ai punti di forza delle tecnologie disponibili. Per quelle efficienti e rinnovabili, in particolar modo per gli apparecchi a biomassa, il contenuto costo di funzionamento si conferma (rispetto ai risultati delle precedenti edizioni) come principale vantaggio, ma rispetto al 2012 sembra crescere il peso degli incentivi.
Le prospettive sull’andamento del mercato nel breve-medio termine sono nel complesso meno rosee rispetto a quanto rilevato nelle precedenti edizioni dell’indagine. Secondo gli intervistati, i prossimi 3 anni saranno molto negativi per le installazioni di caldaie a gasolio, GPL, e gas convenzionale. Le tecnologie più promettenti appaiono le PDC aria-acqua e acqua-acqua, seguite da caldaie a condensazione, stufe e caldaie a pellet e pannelli solari termici. Buone, in termini relativi, anche le previsioni sulle prospettive di crescita dei sistemi integrati gas & solare, delle PDC aria-aria e delle stufe e caldaie a legna.
Con riferimento agli apparecchi a biomassa, in particolare a pellet, le percezioni degli installatori sono state rilevate prima della discussione e approvazione delle norme che hanno modificato il regime IVA dedicato a tale fonte di energia. Se fosse rilevato nel momento in cui si scrive, l’outlook sull’andamento di mercato potrebbe risultare differente rispetto a quanto illustrato. Lo stesso potrebbe valere per la percezione dei punti di forza, in particolare del basso costo operativo degli apparecchi a biomassa, che è necessariamente influenzato da regime fiscale (IVA, accise) cui i prodotti sono sottoposti.