Buone notizie per i bandi di gara per i servizi di ingegneria e architettura: in linea col trend estremamente positivo del 2017, anche l’anno in corso si è aperto con il segno positivo.
Dopo un mese di gennaio in sordina - gli importi a base d’asta hanno registrato una flessione di circa 4 milioni di euro rispetto allo stesso mese 2017 - nel mese di febbraio si è assistito ad una vera e propria impennata che ha portato l’importo complessivo cumulato dei primi due mesi a superare i 74 milioni di euro, il 25,5% in più rispetto al primo bimestre dello scorso anno e valore massimo rilevato per i mesi di gennaio e febbraio degli ultimi 6 anni.
E’ quanto emerge dalla consueta analisi effettuata dal Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri, pubblicata nei giorni scorsi. Occorre mettere in evidenza che nel calcolo sono stati considerati, come di consueto, solo i bandi di gara per servizi di ingegneria senza esecuzione, con esclusione degli accordi quadro, dei concorsi di idee e di progettazione e dei bandi del settore ICT.
Considerando invece anche gli accordi quadro, i concorsi di idee e di progettazione e i bandi con esecuzione dei lavori, nel primo bimestre 2018 sono stati destinati complessivamente ai servizi di ingegneria ed architettura (escludendo gli importi per l’esecuzione) circa 95 milioni di euro, per la stragrande maggioranza (quasi il 90%) proveniente dalle gare senza esecuzione. Solo il 10,5% degli importi a base d’asta per i servizi di ingegneria e architettura proviene dalle gare con esecuzione, ma con la limitazione dell’appalto integrato, ammesso solo per alcune tipologie di gare, tale flessione era del tutto prevedibile.
Limitando l’osservazione al solo universo “completo” delle gare senza esecuzione, il totale degli importi posti a base d’asta si aggira intorno agli 85 milioni di euro, il 12,4% dei quali provenienti dai bandi per l’affidamento di accordi quadro e lo 0,2% dai concorsi di idee e dai concorsi di progettazione.
Il trend di crescita dei servizi di ingegneria e architettura – commenta Armando Zambrano, Presidente CNI – appare ormai consolidato. Questo dimostra, tra l’altro, che il nuovo Codice Appalti sta avendo un effetto benefico, smentendo le critiche dei suoi detrattori. Non mancano, tuttavia, aspetti critici. Mi riferisco in particolare all’accordo quadro che contribuisce notevolmente alla chiusura del mercato per i liberi professionisti e i piccoli operatori.
“L’andamento del mercato dei SIA nei primi due mesi del 2018 – afferma Michele Lapenna, Consigliere CNI responsabile dell’Osservatorio bandi - conferma l’andamento positivo di crescita successivo all’entrata in vigore del Dlgs 50/2016: sono stati raggiunti i valori più alti degli ultimi 6 anni. Anche le modifiche apportate dal Correttivo, in relazione alle gare di progettazione ed esecuzione, non incidono sul mercato dei SIA che conferma il suo trend positivo incominciato subito dopo l’entrata in vigore del nuovo quadro normativo. Permangono comunque forti differenziazioni all’interno del mercato per quanto attiene alla distribuzione delle quote dello stesso tra gli operatori del settore. Le strutture professionali di piccole e medie dimensioni, che costituiscono circa il 90% del totale, si aggiudicano valori residuali di mercato e prevalgono solo per gare sotto i 40mila euro.
“Grosse perplessità suscita l’applicazione alle gare di progettazione della procedura di affidamento tramite accordo quadro. L’applicazione ai SIA e ai servizi intellettuali dell’accordo quadro è stata da noi sempre contestata in quanto la stessa risulta essere in forte contrasto con i principi fondamentali di concorrenza e di accesso al mercato degli operatori di piccole e medie dimensioni. Nel corso de 2017 su 609 milioni di importi complessivi per gare di progettazione senza esecuzione ben 216 milioni hanno riguardato accordi quadro costituendo il 36% del complessivo.
Forti perplessità suscitano, in particolare, due bandi per accordi quadro di Acquedotto Pugliese relativi a gare di progettazione per 2.100.00 euro, affidati a soli 4 operatori, e per attività di verifica della stessa per 1.515.000 euro, tramite due soli operatori. Su questi due bandi abbiamo chiesto l’intervento dell’ANAC ravvisando negli stessi eventi di illegittimità. Desta preoccupazione la volontà della Stazione Appaltante di affidare i servizi tecnici dei prossimi 24 mesi con un affidamento che favorirà solo 6 operatori a fronte delle migliaia di professionisti di quel territorio che potrebbero essere interessati ai suddetti affidamenti. Il problema oltre ad essere di natura giuridica e anche di natura politica e sociale per questo porremo particolare attenzione alle situazioni connesse a questo tipo di affidamenti e cercheremo di contrastarli in ogni modo.