Il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca stacca un assegno di 120 milioni di euro a fondo perduto per mettere a norma e ristrutturare le scuole del Veneto. I fondi ministeriali, a valere sui finanziamenti Bei con oneri a carico dello Stato, arrivano a coprire oltre il 50 per cento del fabbisogno di interventi censito dalla Regione nel piano triennale 2018-2020. Un piano, firmato dall’assessore Elena Donazzan di concerto con la collega Manuela Lanzarin (referenti rispettivamente per scuola e sociale), che quantifica in 220 interventi, per un importo complessivo di 227 milioni, il fabbisogno finanziario immediato e ‘cantierabile’ per rendere sicure, moderne e funzionali le scuole del Veneto.
I 120 milioni in arrivo rappresentano il finanziamento statale più consistente degli ultimi dieci anni – commenta soddisfatta l’assessore regionale alla scuola, Elena Donazzan – Ringrazio il ministro Bussetti per aver tenuto fede all’annuncio del piano straordinario per la messa in sicurezza e la riqualificazione degli edifici scolastici di ogni ordine e grado nel Paese e avervi dato attuazione a tempo di record. E ringrazio le amministrazioni comunali e provinciali del Veneto per aver tenuto il passo di una corsa contro il tempo, consentendoci di inviare al Miur entro il termine del 2 agosto la graduatoria degli interventi finanziabili, corredata da progetti e da piano economico. Se il Veneto è riuscito ad ottenere un finanziamento così cospicuo per le proprie scuole, il merito è anche della qualità e dell’efficienza della programmazione e del lavoro di squadra effettuato tra Comuni, Province, Città metropolitana e Regione per costruire un buon piano edilizio triennale.
Complessivamente il Piano regionale per l’edilizia scolastica relativamente al triennio 2018-2020 inviato a Roma tre mesi fa prevede 220 interventi ammissibili: 196 provengono dai Comuni (scuole primarie e dell’infanzia, scuole secondarie di primo grado) per un totale di 188,7 milioni; e 24 sono i progetti di intervento delle Province e della città metropolitana (scuole secondarie di secondo grado e istituti tecnici) per un totale di 26,8 milioni. Il fabbisogno complessivo del Veneto, corredato da progetti cantierabili e dalle relative schede economico-finanziarie, prevede pertanto una spesa complessiva di 314 milioni di euro, di cui 89 di autofinanziamento da parte degli Enti locali e della Regione.
I contributi statali saranno erogati direttamente dal Ministero ai Comuni e alle Province, in base alla graduatoria regionale e allo stato di avanzamento dei lavori: i cantieri dovranno concludersi entro il 2023.
Scuole sicure, belle, funzionali e a norma dovrebbero essere il primo biglietto da visita di un paese civile – conclude l’assessore – perché è tra aule e banchi di scuola che si impara il senso dello Stato, l’appartenenza ad una comunità e il senso di rispetto verso la cosa pubblica. Più della metà del patrimonio scolastico del Veneto risale a prima degli anni settanta e necessita quindi di interventi consistenti di adeguamento sismico, messa a norma e ammodernamento. Servirebbero almeno 300 milioni di investimenti per garantire in tutto il veneto una edilizia scolastica di qualità. Ma intanto il consistente finanziamento della prima annualità della programmazione triennale del Veneto consentirà ai Comuni e alle Province di mettere in moto i cantieri già dal 2019 e di attuare buona parte dei lavori programmati.