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Microcredito per la rigenerazione di edifici pubblici e privati: accordo CNAPPC-ENM

Siglato anche un protocollo d'intesa tra il Consiglio Nazionale Forense ed il Consiglio Nazionale degli Architetti

venerdì 24 marzo 2017 - Redazione Build News

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È stato siglato stamane un Protocollo d’Intesa tra l’Ente Nazionale per il Microcredito ed il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per l’attivazione di progetti di housing microfinance ed, in particolare, di micro ricettività. L’attivazione di questo tipo di servizio contempla solitamente interventi di ristrutturazione - che richiedono la competenza professionale degli architetti - per i quali i professionisti o le imprese potranno fare richiesta di microcredito. Il Protocollo prevede, infatti, il sostegno economico, finanziario e di tutoring ai giovani architetti - mission quest’ultima che persegue il Dipartimento Accesso alla Professione, Politiche iunior e giovani architetti del Consiglio Nazionale coordinato da Luisa Mutti - che intendono avviare o sostenere la propria attività professionale in Italia e all’estero, l’attivazione di progetti di valorizzazione dei centri urbani, anche in situazioni di post emergenza in aree terremotate, la formazione degli architetti anche in campo microfinanziario al fine di ampliare le loro competenze professionali.

Per Giuseppe Cappochin, presidente degli architetti italiani “questa iniziativa rientra nell’obiettivo di realizzare progetti finalizzati a valorizzare e a rigenerare il patrimonio edilizio privato e pubblico esistente e a combattere i comportamenti illegali, tra i quali, il ricorso all’abusivismo nella manutenzione straordinaria degli immobili e la deroga alle norme sulla sicurezza strutturale, impiantistica ed energetica. Ma non solo. Rientra, infatti, anche nell’obiettivo prioritario per il Consiglio Nazionale degli Architetti teso ad ampliare, soprattutto in questo periodo di crisi, le opportunità professionali per gli architetti italiani, in particolare per i giovani professionisti, sostenendoli - anche attraverso appositi percorsi formativi - nell’accesso a settori ed ambiti finora poco esplorati”.

"L’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), quale ente pubblico italiano che opera nel nostro Paese e nel mondo per creare e gestire gli strumenti della finanza inclusiva, ha elaborato e ingegnerizzato, su mandato della Presidenza del Consiglio (Dipartimento Funzione Pubblica), dei modelli di Housing Microfinance specifici per la micro-ricettività e intende favorirne la diffusione coinvolgendo altri organismi pubblici, privati e del terzo settore a vario titolo competenti in materia. Strumenti finanziari ed housing assumono un rapporto di complementarità, rendendo necessaria la nascita di figure professionali specializzate aventi il know-how per rispondere alle richieste del mercato. Questa nostra iniziativa - ha spiegato il presidente dell'ENM, Mario Baccini - potrà dare sostegno alla lotta all'esclusione sociale e finanziaria facendo leva sulle professionalità di alcuni tra i migliori professionisti al mondo e sarà una occasione per promuovere l'occupazione e l'autoaffermazione di giovani talentuosi".

Nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’Intesa - tra le quali vi è la realizzazione di un Progetto pilota - il Consiglio Nazionale degli Architetti realizzerà una campagna informativa finalizzata ad assicurare la massima divulgazione presso gli Ordini territoriali e gli iscritti sulle opportunità che scaturiscono dal Protocollo d’intesa.

Tutte le attività previste dall’accordo - tra le quali la costituzione di strumenti finanziari, l’erogazione di attività di assistenza tecnica e servizi ausiliari, la promozione e la comunicazione - saranno realizzate attraverso le misure di sostegno all’impresa gestite dall’ENM per mezzo di risorse messe a disposizione da parte delle autorità di gestione dei fondi strutturali nazionali e regionali e di risorse reperite attraverso la partecipazione a bandi pubblici nonché attraverso risorse acquisite grazie a liberalità e sponsorizzazioni.

AVVOCATI E ARCHITETTI SIGLANO PROTOCOLLO D’INTESA. Promuovere una comune cultura dei diritti fondamentali e una più efficace tutela dei diritti rilevanti per le categorie professionali degli avvocati e degli architetti quali quelli alla difesa, alla sicurezza e all’incolumità pubblica e privata nonchè una corretta informazione sui principi e i valori che informano le due professioni. Elaborare e realizzare progetti e azioni per sviluppare la consapevolezza dell’importanza dell’architettura nello spazio di vita dell'uomo, innalzandone la qualità, così come la sostenibilità ambientale, l’innovazione tecnologica oltre che la competenza dei professionisti al fine di garantire la tutela dei diritti fondamentali della persona.

E, ancora, sviluppare la valorizzazione del patrimonio comune, promuovendo buone pratiche per la qualità architettonica mediante lo strumento del concorso di architettura, e concordando iniziative pubbliche e legislative soprattutto ai fini della rigenerazione urbana sostenibile nell’interesse della collettività.

Sono questi i principali obiettivi del Protocollo d’Intesa tra il Consiglio Nazionale Forense ed il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori siglato oggi dai vertici dei due organismi ordinistici.

Il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, ha osservato che “il rapporto con gli architetti potrebbe sembrare non scontato per noi avvocati eppure, se ci riflettiamo, noi siamo gli architetti del diritto, siamo costantemente impegnati a riconoscere, definire e difendere i diritti, e gli architetti, nel curare l’ambiente e la qualità della vita, a loro volta si sono sempre, storicamente impegnati per garantire la qualità di alcuni diritti. Con gli architetti, e in virtù di questa condizione, abbiamo sicuramente una forte sintonia. Ci impegneremo su temi comuni come la deontologia e la formazione. E metteremo in comune le nostre conoscenze anche se già senza un rapporto strutturato con noi, gli architetti devono spesso sapere di diritto. Di certo per gli avvocati è necessario e prezioso approfondire il rapporto con gli architetti. In questo clima è destinata certamente a crescere la capacità, in entrambe le professioni, di dare una risposta di qualità ai cittadini sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista sociale”.

Per Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, “questa iniziativa sottolinea una volta di più che Avvocati e Architetti sono soggetti professionali ai quali l’ordinamento giuridico affida la tutela di diritti soggettivi e la cura di interessi pubblici di particolare rilievo e che entrambe le categorie professionali svolgono una imprescindibile funzione sociale, a servizio e per lo sviluppo della collettività. La firma del Protocollo, inoltre, mostra quanto sia importante una politica di alleanze tra istituzioni, associazioni ed espressioni della società civile che come noi puntano a sviluppare interventi per restituire ai cittadini italiani un Paese migliore e ancora più bello”.

Il Consiglio Nazionale degli Architetti ed il Consiglio Nazionale Forense elaboreranno, secondo quanto anche prevede il Protocollo d’Intesa, progetti comuni, tra i quali, l’istituzione di un tavolo di lavoro paritetico e permanente sul tema dell'autonomia deontologica e della responsabilità professionale degli avvocati e degli architetti e su altri temi di interesse comune. Previste anche la promozione e l’istituzione di un premio per architetti che hanno progettato rigenerazioni energetiche innovative e di qualità architettonica nell’edilizia giudiziaria e penitenziaria; la realizzazione di appuntamenti formativi di aggiornamento e di specializzazione su tematiche di interesse comune e tese a veicolare il ruolo sociale dell’architetto e dell’avvocato. Previsti, infine, eventi comuni su temi relativi alla tutela dei diritti e all’amministrazione della giustizia attraverso la conoscenza dei palazzi di giustizia di maggior pregio dal punto di vista storico-artistico e architettonico.

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