Un ‘cervello’ in grado di gestire e controllare in modo integrato le microgrids. Il sistema, sviluppato da Heila Technologies, una startup nata in seno al MIT, ha vinto l’edizione 2016 del MIT Clean Energy Prize (CEP). Il team si aggiudicato il premio da 100mila dollari, con cui implementerà la tecnologia in alcune basi militari statunitensi e delle aree off-grids.
Il sistema, Heila IQ, è un hub di controllo universale che controlla e gestisce le varie microreti- dai pannelli solari alle turbine eoliche fino ai generatori di gas- in modo automatico in luoghi come campus aziendali, basi militari e villaggi rurali aumentandone le prestazioni.
Semplificando la gestione delle microreti, possiamo aumentarne l’adozione a livello mondiale- ha dichiarato John Donnal, un dottorando in ingegneria elettrica ed informatica membro del team. "Un grande ostacolo per le microgrids è che è impossibile farle lavorare insieme, mentre con il nostro sistema riusciamo a fare dialogare i sistemi gli uni con gli altri.
Microgrids, un mercato in forte crescita
Le microgrids integrano le fonti di energia rinnovabile, tra cui il solare e l’eolico, piccole centrali idroelettriche, l’energia geotermica e sistemi di waste-to-energy. Nel 2014, il mercato globale delle microgrid è arrivato a un fatturato di 4,3 miliardi di dollari e potrebbe arrivare a 36 miliardi entro il 2020, secondo le stime di Navigant Research. Tuttavia le microgrid sono sistemi complessi e non standardizzati, quindi è spesso difficile gestire più tipi di microgrid se non servendosi di tecnici che implementino alcune modifiche ai singoli sistemi.
Heila IQ, piattaforma incloud
"Questo avviene- ha commentato Jorge Elizondo, altro membro del team- perché ogni singolo dispositivo parla una lingua diversa". Heila IQ riesce invece ad integrare le lingue dei singoli sistemi in una piattaforma in cloud. In questo modo i gestori possono monitorare e controllare tutte le microreti da un hub di controllo, che fornisce informazioni sul funzionamento dei sistemi ma è anche in grado di analizzare l’andamento dei singoli impianti e di prevedere il loro comportamento a lungo termine, consentendo un intervento preventivo. Essendo una piattaforma incloud, i ricercatori stanno anche sviluppando una serie di applicazioni che possano consentire un gestione da remoto per le funzioni di gestione e diagnostica.
Gli altri vincitori del Premio
Tra i sei finalisti del Premio, che riconosce ogni anno le idee più innovative in campo di tecnologia applicata all’energia pulita, Iron Goat, un team della George Mason University, si è aggiudicato un premio di 20mila dollari e altri 50mila da parte del Dipartimento di Energia, grazie a un sistema robotico in grado di compattare il fieno per riutilizzarlo poi come biomassa.
Altre due squadre hanno si sono aggiudicate rispettivamente 20.000 dollari con due sistemi innovativi. Il primo, della Northwestern University, è un’ app che monitora l'utilizzo di energia elettrica da elettrodomestici intelligenti, mentre il secondo, sviluppato da Poly6, un team del MIT, ha vinto con un prodotto bioplastica pulita e sostenibile ricavato dalle scorze di agrumi.