E' scontro aperto fra Governo e sindaci italiani. Sul tavolo della discordia c'è il Milleproroghe, o meglio l'emendamento 13.2 (testo 2), approvato dall'Aula del Senato, che fa slittare di due anni il Piano Periferie, varato dal Governo Renzi e completato da Gentiloni, che prevede finanziamenti per progetti di riqualificazione da realizzare in 96 città e aree metropolitane, da estendere ad altre 120 realtà urbane. Sul piatto ci sono quasi 4 mld di euro, di cui 2,1 finanziati dallo Stato e i restanti provenienti da fondi regionali e altri investimenti. E una quantità enorme di progetti, la maggior parte dei quali già presentati, che ora rischiano una fase di stallo.
Slittamento di due anni e creazione di un nuovo Fondo per città, comuni e province
La norma approvata prvede che l'efficacia delle 120 convenzioni venga differita al 2020 e che i comuni debbano 'rimodulare gli impegni di spesa e i relativi pagamenti.' Lo slittamento di due anni prevede il rispetto degli impegni assunti per il bando periferie e che la spesa sia di: 140 mln per il 2018, 320 per il 2019, 350 per il 2020 e 220 per il 2021. In totale c'è più di 1 mld di euro che il Parlamento ha scelto di spostare su un nuovo Fondo di sola cassa che può essere utilizzato per "favorire gli investimenti delle città metropolitane, delle Province e dei Comuni, da realizzare attraverso l'utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti". Liberando, con alcuni limiti, gli avanzi di bilancio dalle regole contabili degli enti locali.
Dura reazione dell'Anci
Lo stop ha provocato una dura reazione da parte dell'Anci, che ha annunciato lo scontro.
"Le amministrazioni- ha dichiarato il presidente Antonio Decaro- hanno già avviato attività di progettazione quando non anche le gare; quei 96 sindaci potrebbero diffidare la presidenza del Consiglio ad adempiere a quanto deciso e sottoscritto dal governo".Proteste dei sindaci di tutta Italia: i progetti non verranno sospesi
Lo stesso giudizio aspro è stato espresso anche dai sindaci delle grandi città.
Reazione dura di Luigi de Magistris, il primo cittadino di Napoli, che ha in ballo un progetto di nuovi alloggi sociali per chi deve lasciare le Vele e ha già assegnato la gara per la demolizione della prima Vela.
'Noi non ci fermeremo, andremo avanti con la massima determinazione- ha assicurato de Magistris. -E questa è l'indicazione che ho dato agli uffici comunali. Si continuano a finanziare armi, opere pubbliche mentre si tolgono soldi alle periferie, ai territori e a chi ha più bisogno. Non voglio credere che questa sia l'interpretazione corretta del provvedimento e per questo credo che il Governo debba subito intervenire e chiarire la sua posizione."
Meno duro ma in linea con il comune malcontento anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha dichiarato: Rimane il fatto che il primo segnale di questo esecutivo rispetto alla delicata questione delle periferie è assolutamente negativo. Ho chiesto ai miei uffici di trovare una soluzione per poter rispondere alle giuste esigenze dei miei concittadini. Milano non intende fermare i progetti che sono stati programmati."
Proteste e prese di posizione arrivano anche dalla Toscana, dove l'Anci si è mobilitato con un appello firmato dal presidente e sindaco di Prato Matteo Biffoni e dai vicepresidenti Filippo Nogarin, sindaco di Livorno e Alessandro Ghinelli sindaco di Arezzo. E dalla città di Bologna dove, fa sapere il sindaco Virgilio Merola "ci sono progetti per 18 milioni di euro messi in cantiere grazie a questi finanziamenti stanziati dagli ultimi Governi di centrosinistra"M5S: abbiamo liberato 1mld per gli investimenti dei comuni
Ma il M5S non ci sta, e rivendica con orgoglio la misura varata e approvata.
"Con un nostro emendamento nel Decreto Milleproroghe - replica la viceministra M5S all'Economia Laura Castelli - abbiamo liberato un miliardo per gli investimenti dei Comuni, invertendo la rotta rispetto ai disastri del Partito Democratico. I vincoli di bilancio imposti dal Pd in questi anni hanno infatti impedito ai sindaci di utilizzare gli avanzi di amministrazione accumulati negli esercizi precedenti."
"Non verranno a mancare in alcun modo i fondi destinati alle periferie relativi ai progetti locali che non hanno ancora i presupposti per poter essere approvati- si legge in una diffusa dal Movimento- Sono somme che comunque non verrebbero spese alla luce della sentenza della Consulta 74 del 2018, che ha rilevato l'illegittimità della gestione centralistica del Fondo previsto peraltro per meno di 100 Comuni".